Avere pagine contemporaneamente su più social e totalizzare milioni di follower non basta più; mostrare la propria avvenenza in tutte le pose possibili e immaginabili, neanche; anzi pare quasi un'ovvietà. Nuove frustrazioni, quelle da starlette in epoca 2.0, che richiedono pronti e idonei rimedi.
Viki Odintkova, prorompente modella russa di 23 anni, conosciuta anche per essere la fiamma del pilota spagnolo della McLaren, Fernando Alonso, ha ovviato al 'grave' problema di non essere abbastanza visibile, con una soluzione 'estrema': per stupire i suoi oltre tre milioni di seguaci su Instagram, ha escogitato una trovata al cardiopalma.
Si è fatta fotografare sulla cima della Dubai’s Cayan Tower, grattacielo di Dubai alto 303 metri, uno dei più alti al mondo, sospesa nel vuoto.
Un selfie tra la vita e la morte
La modella ha scelto di fare un servizio fotografico in cima alla torre che fino a poco tempo fa deteneva il record di edificio più alto del mondo, poi superata nel 2013 dalla Shangai Tower alta ben 632 metri. Viki si è fatta fotografare praticamente sospesa nel vuoto, sorretta solo dal braccio di un assistente e priva completamente di qualsiasi misura di sicurezza. Poteva accadere di tutto, precipitare e morire in un attimo. Ma, evidentemente, più forte della paura della morte, è stato il desiderio smodato di avere nuove visualizzazioni, di far parlar di sé su scala planetaria.
Viki ha fatto più scatti; in uno ha voluto osare al massimo, si è addirittura calata dal cornicione restando aggrappata alla mano dell'assistente, tra la vita e la morte. Quindi ha fatto anche un video. Sembra abbia raggiunto l'effetto desiderato ottenendo milioni di visualizzazioni e migliaia di like. Ma fino a quando il traguardo basterà a sfamare la fame di protagonismo?
Quale sarà la prossima 'sfida' sensazionalistica?
E comunque il 'gradimento' non ha risparmiato, per fortuna, la giusta condanna da parte di tanti utenti. Lei ha scritto sulla sua pagina Instagram: "Ancora non riesco a credere di averlo fatto; ogni volta che rivedo le immagini, mi sudano le mani" Un utente le risponde: "Come si può disprezzare la propria vita così?
Se fossi un genitore avrei preso a schiaffi sia lei che il ragazzo". Altri, d'accordo con il quotidiano Russia Today parlano di esempio molto negativo per i giovani. E ancora un follower: "Pazza! Sembra che Dio ti abbia dato la bellezza, ma sia dimenticato di concederti l'inteligenza".
Selfie e modelle 'daredevil', marketing estremo
L'originalità in assoluto non esiste. Viki Odintkova con il suo 'photoshoot' sul cornicione, ha emulato una sua collega, anche lei russa, sarà un caso?, Angela Nikolau che non concepisce un selfie che non sia da brivido e posa da altezze vertiginose in situazioni rischiosissime.
Loro sono le cosiddette modelle 'daredevil' di Instagram, temerarie nella scelta della location per i loro selfie, per bisogno di protagonismo unito al marketing estremo, è il caso di dire.
Ma le modelle spericolate di Instagram non sono che una brutta copia degli 'Instagrammers fuorilegge', anche conosciuti come hacker dei luoghi che si mettono alla prova andando a fare scatti dai grattacieli.
In questo caso però non sono esibizionisti, non fanno selfie, non appaiono quasi mai nelle foto e il loro intento è sottoporsi a riti di iniziazione da eroi moderni che liberano noi tutti, prigionieri delle metropoli di cemento restituendole alla bellezza ritrovata viste dall'alto.
Altra cosa sono i selfie estremi: solo nel 2016 sono morte 86 persone per aver calcolato male il rischio per fare uno scatto pericoloso. Mentre il caso più eclatante dell'anno è stato quello dello scozzese Ben Innes che si è voluto fare un selfie vicino a Seif Eldin Mustafa, dirottatore del volo MS181 della Egypt Air costretto ad atterrare a Cipro. Il dirottatore indossava un cintura esplosiva che solo a terra si è scoperto essere finta. In ogni caso, tutte varianti di uno stesso disperato bisogno d'esistere agli occhi del mondo.