In Italia aumentano le famiglie povere e, secondo un sondaggio condotto di recente dall'Eurispes, un nucleo familiare su quattro non riesce ad arrivare a fine mese. Non solo: se in una famiglia povera c'è qualcuno che ha problemi di salute, sono guai seri. Già sei mesi fa, il Censis aveva sottolineato che undici milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle prestazioni sanitarie per problemi economici.

Da tutto ciò si evince che i poveri, se affetti dalle stesse malattie dei ricchi, muoiono prima perché non hanno denaro sufficiente per beneficiare delle cure mediche.

In una recente ricerca, la condizione di indigenza è stata equiparata all'obesità, al diabete, allo scarso esercizio fisico e al fumo. Sembra che vivere con poco denaro in tasca riduca di oltre due anni l'aspettativa di vita.

Le condizioni socio-economiche degli italiani non sono delle migliori

Le pessime condizioni sociali ed economiche, in Paesi come l'Italia fanno vivere di meno, e questo è un dato su cui riflettere. Ormai il mercato del lavoro è mutato: ci sono voucher, contratti a progetto, a tempo determinato, e svariate tipologie di lavori che, a quanto pare, non permettono di risollevare le sorti degli italiani, che stanno diventando sempre più poveri. Tutto ciò è semplicemente inquietante: l'Italia, infatti, è una delle potenze mondiali, eppure è una delle nazioni in cui il tasso di disoccupazione giovanile è più elevato.

Uno stipendio misero è come il fumo

Che i poveri muoiano prima dei ricchi, comunque, non è una novità. Il gruppo di ricerca diretto da sir Michael Marmot, ad esempio, conferma tale dato da più di quarant'anni, monitorando moltissime persone che vivono in diverse nazioni. Per la prima volta, però, negli ultimi tempi i ricercatori sono riusciti a quantificare gli effetti negativi della povertà sulla salute.

Ebbene, contare su un solo e misero stipendio produce conseguenze similari al fumo, al diabete, all'obesità e allo scarso esercizio fisico.

Passa il tempo, insomma, ma molte cose non sono cambiate. Come scriveva George Orwell 80 anni fa: "meno quattrini si hanno e meno ci si sente disposti a spenderli in cibo sano".