Così ha stabilito prima sezione penale della Cassazione poche ore fa, confermando quanto già stabilito in primo grado e in appello. Cosima e la figlia Sabrina resteranno in carcere ma, anche davanti all’evidenza della pena, Michele Misseri non si dà per vinto: "Io sono sereno per me, ma non per le altre cose, due innocenti sono in carcere". Così ha commentato la sentenza, in una telefonata al tg2 dalla sua villetta di avetrana, dove attende i carabinieri per essere condotto in carcere. Ed aggiunge: "perdono, vi chiedo perdono per gli errori che ho fatto.
E' un errore giudiziario… ma secondo me non è finita. Vedremo". La Corte ha poi ritoccato al ribasso di un anno la pena per il fratello di Michele, Carmine Misseri, riducendola a quattro anni e 11 mesi. Leggermente ridotto l'isolamento diurno per Cosima e Sabrina. Confermate invece le condanne di Vito Russo e Giuseppe Nigro (un anno e 4 mesi per favoreggiamento personale).
Era il 26 Agosto del 2010, Sarah Scazzi scompare nel nulla. A farne denuncia è la mamma, racconta che la figlia esce alle 14,30 per recarsi a casa della cugina, Sabrina, a poche centinaia di metri dalla loro abitazione. Siamo ad Avetrana, poco distanti da Taranto.
Da quel momento Sarah, quindicenne, scompare nel nulla
Il 29 Settembre Michele Misseri, zio della piccola Sarah, inizia a far parlare di sé.
Annuncia il ritrovamento del cellulare, mezzo bruciato, in un campo poco distante da casa sua. Asserisce, inoltre, di poter far ritrovare la nipote.Il 6 Ottobre, dopo un interrogatorio durato 9 ore, zio Michele confessa l’omicidio ed indica il luogo preciso dove poter trovare i resti di Sarah. Ma la vicenda da subito appare controversa.
Michele Misseri ritratta la confessione, e il 15 Ottobre conferma quanto sospettato dagli inquirenti circa il coinvolgimento di sua figlia, Sabrina: Sarah Scazzi sarebbe morta a causa di un gioco trasformatosi in litigio. Il giorno successivo, dopo 6 ore d’interrogatorio Sabrina Misseri, allora 22enne, viene tratta in arresto con l’accusa di concorso in omicidio.
L’esame autoptico sui resti di Sarah scazzi nega l’abuso sessuale che il Misseri addusse come movente nella prima confessione, quindi, zio Michele, per l’ennesima volta ritratta la versione dei fatti, imputandosi l’omicidio ma negando di aver abusato del corpo della nipote. Ma a poca distanza, il 6 di Novembre, Michele Misseri regala agli inquirenti una nuova versione: l’intera responsabilità dell’uccisione sarebbe della figlia Sabrina e della moglie, Cosima Serrano, sorella della mamma di Sarah; dichiara di essere stato chiamato dalla figlia, a fatti compiuti, per occuparsi dell’occultamento del cadavere. Quest’ultima dichiarazione aggrava la posizione della Misseri. Il 26 Maggio 2011 anche Cosima Serrano viene arrestata, accusata di concorso in omicidio e sequestro di persona.
Sentenza di primo grado, il 20 aprile 2013: Sabrina Misseri e Cosima Serrano condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah, mentre a Michele vengono dati 8 anni per il concorso in soppressione del cadavere. La corte d'Assise d'appello di Taranto il 27 luglio 2015 conferma in toto la pena. Ed oggi, 21 febbraio 2017 viene scritta la parole "fine" a questa triste vicenda. Possa, finalmente, arrivare il momento in cui i responsabili confessino tutta la verità. Riposa in pace Sarah.