Nuove indiscrezioni riportano uno sviluppo importante sulla sparizione di Roberta Ragusa. La Procura di Pisa, dopo il no del Tribunale del Riesame di Firenze alla misura cautelare in carcere, torna a chiedere l'arresto di Antonio Logli, marito della donna scomparsa. L'uomo, condannato per l'omicidio della moglie a 20 anni con rito abbreviato, attualmente deve rispettare l'obbligo di dimora nei comuni di Pisa e San Giuliano con divieto di uscita dalla propria abitazione dalle 21 alle 7. La rivelazione è del cronista Fabrizio Peronaci, che ha seguito il caso Ragusa per il Corriere della Sera.
La richiesta della Procura di Pisa
Si torna, dunque, a parlare dell'ipotesi del carcere per Antonio Logli. Stando a quanto riportato dal giornalista del Corriere della Sera, Fabrizio Peronaci, sulla sua pagina Facebook 'Giornalismo investigativo', fonti attendibili confermerebbero che la Procura di Pisa ha presentato richiesta per l'arresto dell'uomo. Lo scorso 14 febbraio il Riesame aveva respinto il ricorso del pm Aldo Mantovani, che chiedeva la misura del carcere. Contestualmente al rigetto, però, si è disposta l'intergazione dell'obbligo di dimora notturno con il divieto di espatrio e la "reperibilità", attraverso la quale Logli deve comunicare preventivamente i luoghi in cui deve essere rintracciabile.
Logli: pericolo di fuga?
La nuova richiesta della Procura, sulla quale sarà la Cassazione a decidere, scaturirebbe dalla concreta possibilità di una fuga del condannato. Peronaci riporta anche un'ulteriore novità in merito a questa notizia: ci sarebbe anche una richiesta in merito agli spostamenti di Antonio Logli nella fascia oraria che va dalle 7 alle 21, periodo in cui l'uomo può uscire dall'abitazione.
La Procura avrebbe infatti chiesto che vi sia una comunicazione "minuto per minuto" alla polizia giudiziaria, al fine di scongiurare un allontanamento improvviso, evidentemente ritenuto probabile.
Antonio Logli, per la Procura di Pisa, potrebbe non rispettare le restrizioni della condanna derivata dal rito abbreviato, ipotesi che si è tradotta nella richiesta sul dettaglio di ogni movimento durante le ore di "libertà" dell'uomo.