Howard Schultz, amministratore delegato di Starbucks, dirime finalmente i dubbi sulla possibile apertura della multinazionale del caffè Starbucks in Italia.
La prima caffetteria italiana aprirà a fine 2018 a Milano (Lombardia) e, stando all'intervista fornita da Schultz alle testate Repubblica e Corriere della Sera, sarà la prima di una lunga serie. Il piano di sviluppo della multinazionale prevede infatti decine di milioni di euro di investimenti ed assunzioni iniziali di circa 350 persone fra dipendenti corporate e dipendenti dei punti vendita.
La storia di Starbucks parte dal primo negozio a Seattle aperto nel 197 e ad oggi il gruppo oggi serve 72 Paesi, fattura oltre 21 miliardi di dollari l’anno e genera utili per 2,8 miliardi. Per gli italiani Starbucks è la patria del "frappuccino" ed il suo sbarco sullo stivale è annunciato da trenta anni ma non si è mai, fino ad ora, realizzato.
Fortemente legato allo sbarco di Starbucks in Italia è la polemica per il giardino di palme e banani installati in Piazza Duomo e sponsorizzati appunto dalla multinazionale americana.
Howard Schultz si è detto stupito, in particolare per la reazione di parte della cittadinanza, in quanto la sponsorizzazione del giardino (e non la sua progettazione), volevano essere un regalo alla città e non lo spunto per polemiche sterili sulle radici culturali della città stessa.
Per quanto riguarda la strategia di penetrazione del mercato, Schultz ritiene che la sfida italiana si vinca sui clienti italiani e non solo sui turisti (già ampiamente abituati al marchio). Starbucks è infatti incoraggiato dalle numerose indagini di mercato realizzate che indicano sia una forte conoscenza del brand tra gli italiani, sia sulla percezione positiva da parte dei giovani che potrebbero diventare la clientela principale per i suoi prodotti.
Qualche consiglio su come approcciarsi al mercato italiano è arrivato dall'imprenditore Brunello Cucinelli, con il quale Schultz ha avuto recentemente un colloquio informale.
Dopo Milano il prossimo step sarà con ogni probabilità Roma.