La "vendetta" di Fabio Di Lello contro Italo D'Elisa ha sconvolto la cittadina di Vasto e tutta l'Italia; eppure la reazione delle rispettive famiglie, che hanno chiesto di fermare questa ondata di odio dagli esiti imprevedibili, fa loro onore. Gli stessi coniugi D'Elisa non riescono a provare vendetta nei confronti di Fabio, che ha spento la vita del loro figlio di appena 22 anni; anzi, hanno chiesto alla procura locale di avviare delle indagini al fine di identificare coloro che negli scorsi mesi hanno fomentato via social la rabbia contro Italo, arrivando ad armare "moralmente" la mano di Di Lello.

Tramite il loro legale, hanno fatto sapere che presenteranno una denuncia per corresponsabilità del Web nell'istigazione al delitto. Per i genitori di Italo, quindi, Di Lello sarebbe stato solo un esecutore materiale spinto dalle minacce e delle istigazioni nei confronti di Italo sui social, una tesi che peraltro è stata sempre ribadita dallo zio, Alessandro D'Elisa, consigliere comunale.

La campagna d'odio

La richiesta del legale dei D'Elisa, Pompeo Del Re, è arrivata oggi nel corso dell'incidente probatorio in tribunale, nel corso del quale il giudice ha acquisito i tabulati telefonici di Fabio Di Lello e i suoi contatti su Internet. Del Re ha chiesto di identificare i fomentatori sui social: "Stiamo parlando di persone che non si sono fermate davanti a nulla - ha detto - non conoscevano nè Fabio nè Italo, eppure sono arrivati ad inventare diverse circostanze, tra le quali il presunto comportamento strafottente di Italo e le sfide a Di Lello.

E' un fatto impossibile, dato che dopo l'incidente stradale Italo era stato emarginato da tutta la cittadinanza di Vasto e se ne era allontanato per un periodo. Quello che i fomentatori non sanno è che era stato in cura a Pozzilli; era tornato a Vasto, ma aveva paura di essere aggredito da chi lo minacciava sui social. Era distrutto. Lui e Fabio si conoscevano solo di vista, sono sicuro che, se si fossero parlati, Di Lello avrebbe capito che Italo non era un mostro crudele".