A Torino tre giudice donna, assolvono un uomo dall'accusa di violenza sessuale, con la motivazione che, la donna che l'ha subita, avrebbe solo detto basta senza emettere nessun urlo, mentre si consumava lo stupro. Il caso della sentenza, ha destato talmente tanto scalpore, da indurre qualcuno ad una scritta proprio davanti al Palagiustizia di Torino, "protegge chi stupra".
La sentenza
Si tratta di un 46 enne ex commissario della Croce Rossa, imputato e per cui erano stati chiesti dieci anni dal pm Marco Sanini, ma il 15 febbraio viene assolto con formula piena dall'accusa di stupro, con la motivazione che il fatto non sussiste.
Si tratta di una sentenza che lascia senza parole, che non ha nulla a che vedere con la giustizia e tantomeno comprensibile, visto anche il fatto che ad emettere la sentenza, siano tre giudici donna, che dopo aver analizzato in dettaglio l'accaduto ed i racconti della vittima, riscontrando atteggiamenti, contraddizioni e dimenticanze di quest'ultima che parla di una decina di violenze subite. La prima volta che l'imputato la costringe ad un rapporto, a lei non cambia niente nella sua vita, addirittura durante la violenza continua a rispondere alle chiamate di servizio, senza piangere o urlare e continua il turno anche dopo lo stupro subito e nemmeno nei giorni successivi fa nulla, continua a lavorare con lui, senza ostacolare in nessun modo la violenza, quando se ne fosse ripresentata l'occasione.
Viene imputato alla donna, di non manifestare atteggiamenti che molto spesso vengono riscontrati invece a chi subisce abusi sessuali, come dolori in più parti del corpo oppure una sensazione di sentirsi sporca. La vittima, ha tentato di spiegare le motivazioni della sua reazione composta alla violenza subita, ma a nulla è valso visto che, il tribunale non solo ha scagionato l'imputato ma accusato lei di calunnia.
Ora la Digos sta facendo accertamenti per capire chi siano gli autori della scritta che è comparsa proprio oggi di fronte al Oalagiustizia di Torino.