Barriera corallina
Uno studio, pubblicato il 16 Marzo, da "Nature", avvisa che la Grande Barriera Corallina australiana, la più larga struttura esistente sulla Terra, è morta a causa dai cambiamenti climatici, che hanno fatto si che ci fosse un elevato aumento delle temperature, portando ad una "cottura vera e propria" della barriera. Non solo, se non si corre ai ripari, con urgenti misure per limitare il surriscaldamento globale, poi sarà troppo tardi per salvarla.
Nel 2016, per via un temporaneo aumento record, della temperatura dell'acqua del mare, arrivato fino a 4 gradi sopra la norma, ha provocato un episodio di sbiancamento del 90% dei coralli e la morte di alcuni organismi viventi, all'interno del corallo, provocando danni irreversibili.
Nella zona Nord del Paese, sono spariti ben due terzi dei coralli esistenti.
Riscaldamento globale
Lo sappiamo tutti, che la minaccia numero uno per l'intero universo, sia proprio il riscaldamento globale, e lo sbiancamento che la barriera corallina, ha subito, aumenta sempre più la necessità, di limitare i mutamenti climatici.
Questo del 2016, non è il primo episodio a colpire la barriera corallina, già nel 1998 prima e successivamente nel 2002, la barriera era stata colpita da ondate di calore che l'avevano messa a dura prova. Ormai sono 18 anni che il cambiamento climatico colpisce e minaccia la barriera corallina che oramai sta perdendo lo status di patrimonio mondiale dell'Unesco, guadagnata ormai 36 anni fa, essendo una delle principali attrazioni turistiche dell'Australia, genera circa quattro milioni di dollari di reddito annuo.
La scorsa settimana, le autorità del parco marino, hanno affermato che, ormai sono due anni consecutivi, la barriera subisce uno sbancamento di massa, ed è la prima volta, in cui non passano almeno alcuni anni, tra un evento e l'altro per consentirne il recupero, e per riprendersi da un evento di tale importanza, invece ne occorrono almeno cinque.
Entro Luglio, un comitato le Nazioni Unite dovranno prendere l'ingrata decisione, se classificare la regione come " in pericolo ".