Paese che vai, usanze che trovi. Mai detto fu più vero, specie dopo aver visto Lee Jung-me, presidente della Corte costituzionale della corea del sud, arrivare a lavoro in una giornata storica per il suo Paese, quella dell'impeachment del capo di Stato, Park Geun-hye, con bigodini rosa in testa. Una foto che, diffusa dalle maggiori testate di tutto il mondo, è diventata virale sui social.

Tanti diavolini per capelli

In una giornata non solo importante, ma decisiva e memorabile per la giovane democrazia della Corea del Sud, quella in cui è stata ufficialmente destituita la sua presidente Park per uno scandalo in cu l'ha trascinata una curiosa amica sciamana, Choi Son-sil, e per cui è già finito in carcere il boss della Samsung, Lee Jae-yong, accusato di aver pagato tangenti per milioni di dollari, ecco, in una giornata come questa, la presidente della Corte Costituzionale si è presentata al lavoro con rulli rosa in testa.

Stravaganze degne di ilarità per alcuni commentatori d'Occidente; prova di laboriosità e dedizione al lavoro, per un modus operandi proprio di una cultura orientale, secondo altri.

Lee Jung-me, 54 anni, è salita al vertice della Corte costituzionale in un paese dalla solida tradizione maschilista e, incurante che il suo mandato sia in scadenza lunedì, si è presentata al lavoro come una casalinga qualsiasi, tre ore prima della seduta pubblica e della lettura programmata del verdetto, trasmessa in diretta tv.

A lei infatti il compito di leggere la sentenza di conferma dell'impeachment contro la presidente, approvato all'unanimità dal Parlamento il 9 dicembre scorso. E' arrivata con i roller rosa in testa perché voleva che al momento fatidico della comunicazione ufficiale della condanna definitiva di Park la sua cotonatura restasse in tenuta.

Dedizione estrema al lavoro

La foto che immortala la presidente in bigodini è diventata ovviamente virale scatenando commenti diversificati. Bizzarria distante dagli ossessivi cerimoniali dell'apparire, per alcuni commentatori occidentali; esempio di abnegazione professionale spinta a tal punto da non essersi sistemata i capelli, per i netizen, i cittadini che partecipano alla vita politica del Paese su Internet, sudcoreani che hanno ancor più ammirato la loro rappresentante istituzionale in modalità casalinga fuori sede.

Curioso il fatto che l'argomento sia apparso come il più commentato sui social media in un Paese che svetta nei dati Ocse perché le donne di Seul sono al primo posto per chirurgia estetica e plastica.

Secondo altri commenti, essersi presentata alla sede della Corte Costituzionale con i bigodini in testa è anche un segno di umiltà da parte della giudice che in un giorno fondametale per la storia del Paese, un giorno in cui sapeva che sarebbe stata sotto i riflettori e al centro dell'attenzione mediatica, ha preferito il fai da te ai costosi saloni e hairstylist di Gangnam, il quartiere di Seul, oggetto di scherno da parte del rapper Sky nel famoso tormentone Gangnam Style.

La Lee, in controtendenza rispetto alle donne di Seul, è rimasta quasi fino all'ultimo, prima dell'inizio della seduta pubblica, ferma e composta con gli indimenticabili diavolini tra i capelli.