Martoriato da colpi su colpi inferti in 15 minuti di pestaggio fuori del locale 'Mirò' di Alatri. L'autopsia sul corpo del povero Emanuele Morganti, massacrato di botte la notte tra venerdì e sabato, ha evidenziato decine di lesioni ed ecchimosi e svelato che a ucciderlo è stato un colpo alla testa sferrato con violenza con un oggetto. Sabato forse i funerali.

Autopsia, tantissimi colpi ma uno mortale

Sfigurato dai tantisimi colpi ricevuti durante il pestaggio, con numerose lesioni agli arti dovute alla collutazione, Emanuele Morganti è morto per un colpo ricevuto in testa sferrato con violenza con un oggetto.

L'autopsia eseguita presso l'istituto di Medicina Legale dell'università La Sapienza di Roma conferma quanto era già emerso dal primo esame esterno sul corpo dell'inerme Emanuele: "La lesione maggiore l'abbiamo riscontrata al capo", ha chiarito il medico legale Saverio Potenza che ha consegnato l'ipotesi ricostruttiva al pm. Occorrono ulteriori esami: "abbiamo fatto un lungo e oculato accertamento per identificare la caratteristica di ogni singola lesione". Il medico legale parla di "uso di mezzi di natura contusiva" che conferma le testimonianze di un tubolare e un manganello usati durante il pestaggio.

Scarcerazione Castagnacci, ministro della Giustizia valuta invio ispettori

Sul caso di Castagnacci, uno dei due fermati per l'omicidio di Emanuele, ora nel carcere di Regina Coeli, il giorno prima scarcerato malgrado trovato in possesso di 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish, perché il gip aveva riconosciuto la tesi difensiva del 'consumo di gruppo', ora il ministro di Giustizia, Andrea Orlando, ha predisposto accertamenti "per valutare se ci siano i presupposti per l'invio di ispettori come si fa sempre quando c'è un elemento di presunta abnormità".

Presunto assassino di Emanuele rilasciato, il caso finisce al Csm

Il consigliere del Csm, il consiglio superiore della magistratura, Pierantonio Zanettin, ha chiesto l'apertura di una pratica sul giudice del tribunale di Roma che ha disposto la scarcerazione di Castagnacci. IL 27 enne già pregiudicato, poche ore dopo il rilascio per possesso di droga, è stato arrestato con l'accusa di essere il responsabile con Paolo Palmisani dell'omicidio di Emanuele.

Inoltre per gli inquirenti, come ricostruito dal procuratore capo di Frosinone, Giuseppe De Falco, è stato proprio un mix di alcol e droga a innescare l'insensata ferocia dei due fratellastri verso Emanuele. Un omicidio, altrimenti, ancora senza movente.

Alatri, tensione e voglia di vendetta

Giustizia per Emanuele: a chiederla è la comunità di Alatri che ha organizzato due fiaccolate.

Ma la tensione è alle stelle e la rabbia, oltre la richiesta di giustizia, è esplosa da giorni sui social che incitano la famiglia, gli amici ma anche i concittadini del ragazzo pestato a morte a farsi giustizia da sé. Per questi motivi sono stati intensificati i servizi di pattugliamento in città da parte delle forze dell'ordine e saranno ulteriormente potenziati su tutto il territorio nel fine settimana. Si teme il ripetersi con gravi conseguenze degli episodi intimidatori che hanno portato i parenti dei due fermati a lasciare Alatri.

Il dolore straziante di un padre

A parte inopportune intrusioni giornalistiche e il rispetto del dolore della famiglia, emerge la dignità del papà di Emanuele e il rammarico di non aver potuto donare gli organi del figlio perché la salma è sotto sequestro. E la sua risposta alla violenza subita: aiutare altri a vivere.