La residenza sanitaria per disabili di Montalto di Fauglia, in provincia di Pisa, gestita dalla fondazione Stella Maris è al momento sotto accusa. Due genitori, avendo più volte scoperto nel corpo del figlio dei lividi che non sembrerebbero il prodotto di cadute bensì di percosse, hanno presentato una denuncia ai carabinieri alla fine della scorsa estate. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pisa, la dottoressa Elsa Iadaresta, ha disposto l'allontanamento dal servizio nella struttura di quattro operatori sanitari, accusati di maltrattamenti nei riguardi degli ospiti disabili, vessazioni che sarebbero state documentate per mezzo di registrazioni che, a seguito della denuncia, per diversi mesi hanno ripreso i vari episodi di violenza.
Le parole del Presidente e del Direttore della fondazione
Giuliano Maffei e Roberto Cutajar, rispettivamente Presidente e Direttore generale della fondazione, hanno dichiarato di voler collaborare il più possibile per venire a capo della vicenda: 'Ci mettiamo a completa disposizione degli organi inquirenti e della magistratura, verso cui nutriamo la massima fiducia. Anche se siamo ancora in fase di accertamento dei fatti, altresì abbiamo voluto porgere in ogni caso le nostre scuse ai familiari che hanno voluto incontrarci. Qualora venissero confermate le ipotesi di maltrattamento, saremo inflessibili'.
La replica degli indagati
Per quanto riguarda i quattro operatori, i loro difensori hanno richiesto la revoca del provvedimento sospensivo o almeno una sua attenuazione, sostenendo che i loro assistiti non abbiano ricevuto una preparazione adeguata al difficile compito loro assegnato.
Alcuni degli indagati, infatti, pur senza dare conferma alle accuse ricevute, hanno dichiarato di aver dovuto prestare servizio in una condizione di grande disagio, che li avrebbe spinti ad usare sistemi duri nei riguardi dei pazienti affetti da gravi disabilità. Indubbiamente la faccenda fa molto discutere ed è auspicabile che si arrivi presto ad una conclusione che assicuri gli eventuali responsabili alla giustizia.