La Paraparesi Spastica, o sindrome di Strumpell-Lorrain, è una patologia neurovegetativa ereditaria che colpisce circa 6 persone su 100.000 abitanti, ecco perché viene classificata come malattia rara. A rendere ancor più grave la situazione è il sistema sanitario italiano che non si occupa di assistere e seguire chi ne è affetto, demandando interamente alle famiglie dei pazienti i costi di cure e riabilitazione.
La riabilitazione di "Giorgia Smile"
Sorprende il bellissimo sorriso di Giorgia Pittau, una tredicenne sarda caratterizzata da questa patologia e per questo in carrozzina.
Un male che prova a combattere con tutte le sue forze, ma soprattutto con la propria positività. Per questo ribattezzata Giorgia Smile, soprannome utilizzato per la sua pagina Facebook attraverso la quale far conoscere la propria storia e chiedere aiuto per le cure necessarie. Gli enormi sforzi fatti dalla famiglia e il supporto economico ricevuto tramite una raccolta fondi hanno consentito di iniziare, tre anni fa in una struttura del nord Italia, un importante percorso riabilitativo. I risultati fin qui ottenuti rischiano di essere vanificati per i costi elevati che i Pittau devono sostenere, visto che le terapie necessarie non sono convenzionate con le Asl.
Il simpatico incontro con Morandi
La voglia di vivere di Giorgia, al pari della dolcezza del suo sorriso, contagia chi ha modo di conoscerla, come è successo a Gianni Morandi. In Sardegna per girare una fiction il noto cantate e attore ha voluto incontrarla e scattare un selfie con lei, successivamente condiviso sulla sua fan page di Facebook per dare maggior risalto e diffusione alla storia di questa grande ragazza.
Perché ancora una volta va sottolineata l'importanza della solidarietà, soprattutto economica, per far si che i progressi nella cura alla malattia possano andare avanti.
La cooperativa delle Api
Per aiutarla è stata creata anche una cooperativa sociale, Le Api per Giorgia Smile, che dal 2012 si occupa di trovare fondi per aiutarla a realizzare il sogno di parlare e camminare come tutti gli altri bambini.