Colpo di scena, ieri, per quel che riguarda la proposta di riforma dell'Obamacare promossa dall'attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Con un ripensamento last minute, infatti, The Donald ha deciso di ritirare la sua proposta di riforma sanitaria pochi minuti prima che questa venisse votata dalla Camera. Si era in effetti diffusa capillarmente la voce secondo cui una trentina di deputati repubblicani non si sarebbero espressi favorevolmente al riguardo, per vari motivi. Proprio per evitare una sconfitta in tal senso, Trump ha preso amaramente atto di quanto stesse accadendo e ha deciso ritirare la riforma sanitaria di stampo repubblicano.

La decisione è stata maturata dopo quanto comunicatogli da Paul Ryan, speaker ufficiale della Camera, che lo aveva reso edotto rispetto al fatto che la proposta non disponesse dei voti necessari. Una vera e propria doccia fredda, per Trump, che si è dunque trovato costretto ad agire in quel modo. Ha comunicato poi la notizia direttamente al Washington Post.

Un accordo mancato

La sconfitta è stata ammessa senza sé e senza ma. Sia Trump che Ryan, in due conferenze stampa separate organizzate dopo la vicenda, hanno spiegato che non c'è l'intenzione di ripresentare la riforma modificata a breve. L'Obamacare, quindi, rimarrà in vigore. Paradossale il fatto che, proprio durante la campagna elettorale, sembrava che Trump e i Repubblicani fossero in piena sintonia sul fatto che il sistema sanitario così come concepito dall'amministrazione Obama andasse riformato.

Da quel momento in poi, tuttavia, evidentemente non sono stati in grado di trovare una base comune su cui agire. Sembra infatti che a molti politici repubblicani, la proposta di riforma di Trump non piacesse affatto, sentimento peraltro molto diffuso anche all'interno dell'elettorato. Se fosse passata la riforma repubblicana, a ben guardare, all'incirca 24 milioni di persone avrebbero perso la propria copertura sanitaria da qui al 2026.

Dunque, dopo l'intricata vicenda giudiziaria relativa al bando anti musulmano, si prevedono altre giornate difficili per The Donald.

L'Obamacare

Legge firmata nel 2010 da Barack Obama, l'Obamacare rappresentò una sorta di punto di svolta dal punto di vista sanitario per gli Stati Uniti, dato che ha tentato di ampliare la copertura ai cittadini in un sistema prevalentemente di natura privata.

Con la riforma targata Obama, all'incirca 32 milioni di cittadini possono godere di una tutela dal punto di vista sanitario. Le compagnie assicurative non hanno la facoltà di poter negare la copertura assicurativa a chi è affetto da determinate patologie. I cittadini hanno a disposizione maggiori incentivi fiscali per acquistare polizze sanitarie, e possono incorrere in sanzioni se non le acquistano. I datori di lavoro con più di 50 dipendenti devono contribuire alle spese dei loro dipendenti.