Che i tassisti siano in lotta contro Uber si è capito ormai da diversi mesi. La categoria infatti ritiene che la multinazionale statunitense attui una concorrenza sleale creando di fatto grosse perdite agli autisti dei Taxi. Nelle scorse settimane gli scioperi sono stati diversi e le proteste non sono mancate sia da parte dei clienti che dei lavoratori. Per correre ai ripari il colosso americano ha deciso di intentare causa contro le associazioni di categoria dei taxi perdendo però la causa. Il Tribunale di Torino ha respinto, infatti, il suo ricorso confermando le accuse per l’appunto di “Concorrenza Sleale”.
Uber divide l’Europa ma l’Italia non prende posizione
Se infatti è netta la posizione della Spagna, dove il servizio praticamente non esiste, diverse città europee, tra le quali Lisbona e Londra, hanno aperto ai servizi di noleggio con conducente prenotabili attraverso le apposite applicazioni mantenendo quindi attiva la concorrenza con i taxi. In italia, invece, vi è ancora tanta confusione e nessun decreto legge che stabilisca in modo chiaro se questi servizi violino o meno le leggi di mercato. D'altronde la normativa di riferimento del nostro paese risale a oltre 20 anni fa quando i servizi come Uber ancora non erano conosciuti pertanto andrebbe indubbiamente aggiornata.
Confermato sciopero nazionale Taxi oggi, 23 marzo 2017
Intanto la protesta dei tassisti contro il governo prosegue con lo sciopero nazionale che si terrà nella giornata di oggi. In questo caso le associazioni di categoria ritengono ancora poco convincente il decreto appena varato dal Governo che dovrebbe prevedere una più forte lotta contro l’abusivismo oltre a maggiori tutele del settore. Nencini afferma che la strada è quella giusta e che questo sciopero non è giustificato visto il rispetto degli impegni presi dalle istituzioni che stanno impegnandosi a trovare soluzioni a tutela dei taxi ma anche dei consumatori. Uno dei motivi per il quale Uber è stato così ampiamente utilizzato sono infatti la tariffe ritenute troppo elevate rispetto al resto d’Europa e del mondo del servizio taxi in Italia.
Consumatori spaccati ma con idee ben chiare
Leggendo i commenti dei clienti di Uber e di quelli dei taxi o sentendo le interviste appare chiaro come vi sia un forte malcontento per questa situazione. Vi è infatti chi sostiene che i servizi di NCC vadano tutelati in quanto rappresentano valide alternative alle auto bianche e chi invece afferma che la multinazionale sia un sistema poco sicuro e di dubbia correttezza fiscale. Uno dei pareri più diffusi è quello che i tassisti abbiano creato una casta che, attaccandosi ai costi elevati sostenuti per avere la licenza, pretendono che il Governo elimini la concorrenza in quanto è più facile agire in questa maniera che rendersi competitivi riducendo i costi delle corse. Insomma, Uber perde una battaglia ma la questione andrà avanti a lungo ma non è facile prevedere chi, alla fine, vincerà la guerra.