Il 23 marzo su tutto il territorio nazionale ci sarà lo sciopero dei taxi contro Uber dalle 8.00 alle 22.00. Dopo una riunione che si è svolta a Roma e durata quattro ore si è deciso per lo sciopero. Prosegue pertanto lo sciopero dei taxi generando disagio e malcontento nei cittadini. C'era già stato in tutta Italia, infatti, uno sciopero generale dei taxi italiani a Milano, Roma, Torino e Napoli. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio propone di sedersi tutti intorno a un tavolo e redigere una regolamentazione. Il punto in questione della controversia è l'emendamento inserito al Milleproroghe.

I centralini sono vacanti, i posti dei taxi vuoti. C'e agitazione e malcontento nelle città italiane.

La protesta dei tassisti contro il Milleproroghe

Il decreto milleproroghe ha rinviato di un anno l'approvazione delle norme per contrastare l'abusivismo. Per i tassisti in questo modo si favoriscono servizi come Uber e i noleggiatori come conducenti. I tassisti hanno definito il provvedimento del governo "sanatoria in favore di Uber e abusivi". In tutta Italia dunque assemblee e proteste. Stato di agitazione generale che in molti casi ha prodotto la sospensione del servizio dei taxi. Il decreto milleproproghe che rinvia di un anno la decisione per disciplinare il servizio dei taxi, di fatto favorisce Uber e consimili.

Dunque lo sciopero indetto dai taxi ha una radice fondante. L'universo dei taxi è in autentico subbuglio. A Roma lo scipero aveva coinvolto l'areoporto di Fiumicino, a Milano il servizio dei radiotaxi 6969 non era disponibile.

È un pugno di ferro tra tassisti e governo

L'autorità di Garanzia per gli scioperi ha già effettuato accertamenti; aveva chiesto infatti alle prefetture un rapporto sugli scioperi in corso e minaccia sanzioni.

È un pugno di ferro tra tassisti e governo che fa male al paese. I disservizi creati ai cittadini hanno creato danni enormi. È un vertenza che potrebbe avere sviluppi anche a Bologna. Per il governo si tratta in sostanza di adeguare il mercato alla new economy. Staremo a vedere, il fatto che anche l'Italia si deve adeguare alle norme più evolute vigenti in tutta Europa. È un problema per il paese, che vede nei taxi un servizio di prima necessità. È già stato un disservizio completo. Si spera che la vertenza giunga in tempi rapidi ad una ricomposizione.