Cosa implicherebbe un viaggio nel tempo? E’ davvero possibile muoversi nella dimensione temporale o è soltanto qualcosa che non uscirà mai fuori dalle sale cinematografiche? Per quanto bizzarra e assurda possa sembrare questa possibilità, un team di scienziati italiani afferma di aver sviluppato il primo prototipo (seppur in scala ridotta) che permetterebbe di viaggiare nel tempo e probabilmente, muoversi tra universi paralleli. La ricerca è stata pubblicata sul sito Arxiv.org ed è inoltre prevista la pubblicazione sul International Journal of Modern Physics D.

A capo della ricerca, il fisico Salvatore Capozziello dell’Università Federico II di Napoli e presidente delle Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione (Sigrav). “Siamo riusciti a realizzare il prototipo”, ha affermato con fierezza.

Il wormhole per i viaggi nel tempo

“Il problema principale è stato quello di dimostrare dove finisse l’energia assorbita, proprio come per i buchi neri, che assorbono energia e non la restituiscono”, ha affermato Capozziello. Questo aspetto è fondamentale perché, fisicamente parlando, l’energia non può semplicemente svanire nel nulla. Se ciò si verificasse, vorrebbe dire ammettere la violazione di una delle leggi principali della fisica, ovvero, il principio di conservazione dell’energia.

Per questo motivo, gli scienziati credono che questa energia non svanisca, ma semplicemente si sposti all’interno del tessuto dello spazio-tempo o anche di universi paralleli. “La nostra idea è riuscire a simulare gli effetti gravitazionali a energie più basse e ci siamo chiesti se in questo modo sarebbe stato possibile riprodurre un wormhole in laboratorio”, ha affermato il fisico.

Il prototipo creato grazie a fogli di grafene è minuscolo, ma comunque si è riusciti ad ottenere una struttura stabile. Questo, immaginato su scala cosmica, vorrebbe dire permettere ad una eventuale navetta di riuscire ad avvicinarsi e attraversare il wormhole, trovandosi in un altro punto dello spazio-tempo.

In realtà Einstein aveva già previsto qualcosa del genere negli anni ’30 con quelli che poi sarebbero passati alla storia con il nome di “Ponti di Einstein-Rosen”.

Fu proprio Einstein a imporre il limite fisico, con la teoria della relatività, alla possibilità di tornare indietro nel tempo (cosa che richiederebbe di superare la velocità della luce e quindi la necessità di un’energia infinita). Probabilmente però, esistono cose che ancora non conosciamo ma che potrebbero letteralmente aprire le porte verso altri mondi.