Strage omicida ad Ortona, cittadina nella provincia di chieti, in abruzzo. Il colpevole è Francesco Marfisi, uomo di sessant'anni operante nel settore gas, che ha ucciso la moglie rifugiatasi a casa di un'amica e, non contento, si è diretto all'abitazione di Laura Pezzella, conoscente di lei, accoltellandola. La terza donna, a casa della quale la moglie si era rifugiata, è sopravvissuta alla furia omicida dell'uomo grazie forse all'intervento dei Carabinieri. Il colpevole, che ha confessato il duplice omicidio, ha ferito anche la figlia incinta al quinto mese.
Furia Omicida
Marfisi, nel primo pomeriggio di oggi 13 aprile, si è diretto in via Zara, situata nel quartiere San Giuseppe, zona popolare di Ortona. Qui si era rifugiata la moglie Letizia Primiterra, lontano dal marito da cui si stava separando. L'uomo ha fatto scendere la moglie citofonando all'abitazione. Giunta nell'androne del palazzo, rispondendo alla richiesta di dialogo con il marito, Letizia è stata colpita inaspettatamente dalle coltellate sferrategli dall'uomo, morendo sul colpo. "Ora vado ad uccidere anche l'altra!", ha gridato Marfisi su per la rampa di scale dove, l'amica, stava attendendo il ritorno di Letizia. L'omicida si è quindi diretto, accecato dalla voglia di uccidere, in direzione di contrada Tamarete, luogo di residenza di Laura Pezzella.
Immediata era stata però la chiamata ai Carabinieri da parte dell'amica di Letizia, che aveva assistito al primo omicidio. Gli agenti accorsi sul posto non sono riusciti però a raggiungere l'uomo il quale, arrivato in contrada Tamarete, ha ucciso a coltellate anche la seconda vittima. A questo punto Marfisi ha vagato per le vie cittadine con i vestiti ancora sporchi di sangue, brandendo un coltello, in direzione proprio della casa luogo del primo omicidio, accecato dalla voglia di uccidere colei che forse era stata responsabile della crisi coniugale con la moglie.
Intercettato dai Carabienieri, ha confessato l'accaduto in commissariato.
Coltelli da macellaio
I Carabinieri, dopo aver intrattenuto con l'omicida una violenta colluttazione, sono riusciti a catturare l'uomo, e hanno sequestrato due coltelli da macellaio ancora sporchi di sangue, rinvenuti all'interno della vettura di Marfisi.
Il movente del duplice omicidio va individuato nell'imminente fine della relazione tra l'omicida e Letizia. L'uomo avrebbe attribuito la causa del suo divorzio alle amiche di lei, riuscendo ad ucciderne una e in procinto di assassinare anche l'altra, se non fosse stato per l'intercettazione con i Carabinieri.