Nella notte fra il 24 e il 25 Aprile, alcuni ragazzi hanno danneggiato il museo della Memoria, costruito nell'ex campo di sterminio della città di Ferramonti di Tarsia, nella provincia di Cosenza, uno dei più importanti simboli della Resistenza. Vediamo cosa è accaduto.

Ipotesi e riflessioni sull'accaduto

Una delle prime cose che i vandali hanno fatto è stato il sabotaggio dei cancelli di ingresso, in quanto questi ultimi hanno inserito della colla all'interno delle serrature e poi hanno divelto i cartelli che davano le informazioni dalla parte esterna del campo di sterminio.

Roberto Ameruso, sindaco della città di Ferramonti di Tarsia, durante la cerimonia della festa della Liberazione, 25 Aprile, dice " Questo atto incivile offende l'intera comunità". Sottosegretario al Turismo e deputato calabrese, Dorina Bianchi, dice "Gli atti vandalici della notte del 24 e 25 aprile nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia e al Museo della Memoria sono un episodio deplorevole. Auspico che vengano identificati i colpevoli a cui sia inflitta una pena esemplare."

Su quanto accaduto all'ex campo di sterminio in quella notte sono intervenuti i carabinieri per chiarirne meglio i motivi, ma il movente è ormai chiaro.

Campo di concentramento di Ferramonti

L'ex campo di concentramento di Ferramonti, nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza, durante il regime fascista nella Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) da quando l'Italia entrò in guerra (1940), è stato un ottimo campo di internamento per ebrei, prigionieri politici, apolidi, stranieri nemici e slavi.

I primi che vi furono deportati in questo campo di concentramento furono ebrei romani, centosessanta per la precisione, originari dalla Germania e dall'bma erano residenti a Roma da diversi anni e poi arrestati dopo che l'Italia era entrata in guerra nel giugno del 1940. Ma questo solo all'inizio, poiché nel 1943 vi furono trovate oltre le duemila persone.

Il campo di concentramento fu liberato il 14 settembre 1943, a breve distanza dall'armistizio, dagli inglesi nel settembre del 1943 ma non tutte le persone che vi erano all'interno furono liberate in quanto molti ex-internati vi rimasero all'interno. Esso fu il primo campo di concentramento per gli ebrei ad essere liberato e anche l'ultimo ad essere formalmente chiuso. La sua chiusura risale ufficialmente all'11 dicembre 1945.

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