Il tribunale di Ivrea condanna l'Inail a pagare un'indennità vitalizia ad un dipendente Telecom che, a causa dell'intenso ed eccessivo uso del cellulare, è rimasto affetto da neurinoma. La questione del cellulare come strumento pericoloso per il corpo umano era già stato trattato nel 2001 dall'associazione italiana ricerca sul cancro (IARC) che aveva dimostrato come i campi elettromagnetici generati dai telefonini potevano avere effetti cancerogeni, posizionando il dispositivo nella categoria 2b, ovvero nella categoria "possibili cancerogeni per l'uomo".

L'uso improprio ed eccessivo del cellulare provoca il cancro

Il tribunale di Ivrea attraverso il giudice del lavoro Luca Fadda, impugnata questa classificazione, ha ritenuto giusto condannare l'Inail al pagamento della somma di indennità e ha quindi classificato il neurinoma dell'uomo come un cancro benigno ma invalidante causato dal dispositivo mobile che utilizzava a scopo lavorativo. Lo studio legale torinese Ambrosio e Commodo, esperti in risarcimento del danno, che ha seguito la vicenda, si ritiene orgoglioso della riconosciuta relazione tra uso scorretto del cellulare e disturbi dell'udito. La sentenza è storica sia sul piano scientifico ma soprattutto legislativo, in quanto fa si che si apra la strada per il riconoscere le malattie provenienti dall'uso del cellulare come malattie professionali

Roberto Romeo: 'Iniziò tutto con un orecchio tappato'

Il malcapitato Roberto Romeo, 57 anni, che per quindici anni ha lavorato con il cellulare per più di tre ore al giorno, spera che la sua malattia sia di monito per chi fa uso improprio del cellulare ma tiene a sottolineare che è sbagliato demonizzarne il regolare utilizzo.

L'uomo racconta come tutto ebbe inizio come un fastidio all'orecchio che spesso era tappato e che poi nel tempo si era trasformato in un vero e proprio problema d'udito fino alla diagnosi definitiva di cancro nel 2011. L'ex dipendente Telecom ricorda come utilizzasse il cellulare moltissime ore al giorno poichè per lavoro spesso si trovava fuori dall'ufficio e faceva lunghe telefonate anche di quasi un'ora l'una.

Romeo spiega come sia sordo dall'orecchio destro poichè a causa della malattia gli è stato asportato il nervo acustico. Il legale Stefano Bertone auspica, dopo questa storica sentenza, una campagna di sensibilizzazione all'uso del cellulare.