Mar del Giappone - Clima teso in Nord Corea e ad accrescere la tensione stamattina ci ha pensato ancora una volta il numero due della Casa Bianca, il vicepresidente Mike Pence. Seppure abbia ammesso che gli Stati Uniti d’America continueranno a perseguire una politica di pace riguardo Kim Jong-Un e lo stato a nord del 33° parallelo, ha anche affermato che “con il presidente Trump lo scudo è in guardia e la spada è pronta”.

Il clima è caldissimo

Parole tutt’altro che distensive nei confronti del regime di Pyongyang e a giudicare dal proseguo del suo discorso, il vicepresidente e il governo americano non vogliono cedere nemmeno di un millimetro nella sfida a distanza con il dittatore nordcoreano.

Il successivo avvertimento, lanciato dai microfoni a bordo della portaerei americana USS Ronald Reagan che al momento staziona nel Mar del Giappone, è un monito molto duro verso tutti coloro i quali volessero sfidare la determinazione e la prontezza “made in USA”; il vicepresidente infatti ha affermato che gli Stati Uniti replicheranno a qualsiasi uso di armi nucleari o convenzionali “con una risposta schiacciante”.

Kim sfida gli USA con un video di propaganda

Pyongyang - Ieri sera, alla conclusione dei festeggiamenti del fondatore della patria e nonno dell’attuale leader supremo, è stato proiettato un video di propaganda in diretta tv nazionale che sfida apertamente Trump e gli Stati Uniti.

Mandato in onda nel corso del concerto della banda dell’esercito, esso mostra la ricostruzione di un ipotetico lancio di diversi missili nucleari che attraversando l’oceano, colpiscono una città americana.

Il tutto condito da una standing ovation senza fine dei militari festanti presenti e dalla felicità scolpita in viso del dittatore Kim, che applaude calorosamente durante la visione del video e ammira il pubblico.

Sul finale poi è visibile una bandiera americana che brucia e la città, precedentemente colpita dai fantomatici missili nord coreani, ridotta poco più di un cimitero.

Una chiara minaccia quella della macchina della propaganda di Kim Jong-Un, unita poi agli inni intonati, durante la serata, in onore della squadra militare che si occupa dei lanci dei missili intercontinentali; gli stessi che tanto hanno fatto infuriare il Tychoon e il cui test significherebbe l’inizio di un’escalation che porterebbe ad una guerra nucleare tra i due paesi.