In Referendum Costituzionale che si terrà oggi 16 Aprile in Turchia comporterà la trasformazione dello stato del medio oriente in Repubblica Presidenziale o Parlamentare. In una Turchia che sta ancora tentando di entrare in Europa, il voto odierno avrà ripercussioni pesantissime sulla scena internazionale: se il Sultano Erdogan vincesse alle elezioni, tutti i poteri politici e militari sarebbero nelle sue mani, cancellando di fatto la figura del parlamento. Il fronte del "no" è indebolito pesantemente vista la campagna di denigrazione politica e sociale adottata da Recep Tayyip Erdogan dopo il tentato Golpe dell'anno scorso.

Immediatamente dopo il tentativo di presa di potere, infatti, il premier Turco ha adottato misure estreme per evitare la caduta: 40mila alti funzionari, magistrati, e professori universitari sospettati di appoggiare l'acerrimo nemico Fethullah Gülen, mandante, secondo Erdogan, del fallito colpe, sono finiti immediatamente dietro le sbarre. Durante la campagna elettorale antecedente al voto il dilagare del "no" è stato pesantemente impedito attraverso il divieto di comizi politici e lo strappo di manifesti propagandistici. La presa di potere del premier Turco assomiglia più a un atto violento che politico, e secondo alcuni addirittura ricorda molto quella di Adolf Hitler.

Turchia importante contro Isis

Il mondo intero si rende conto che Ankara è un alleato importante per la lotta contro lo Stato Islamico. L'Europa ha concluso con Erdogan un patto riguardante il flusso migratorio proveniente da Africa e Oriente. La Turchia trattiene i profughi all'interno dei suoi confini, il pericolo dato dalle imminenti elezioni potrebbe però far cambiare mentalità al Sultano turco.

Gli Stati Uniti guardano Ankara come un importante alleato all'interno della Nato e il loro obiettivo è quello di non far cadere Erdogan alleato a Putin, ma il comportamento ostile di quest ultimo nei confronti della comunità Curda - alleata USA- complica di gran lunga le questioni. La Turchia necessita ora di un uomo forte al governo per fronteggiare ambedue le guerre che conduce: una contro la Comunità Curda Pkk e una contro Isis.

Le sorti del Referendum potrebbero causar però un cambio di programma da parte di Erdogan. Sia nel caso venisse eletto o meno, il Sultano potrebbe trasformare totalmente la politica nazionale, sciogliendo il parlamento e dando vita ad un nuovo elemento di contrasto all'interno del caldo clima bellico che sta sconvolgendo il mondo. Erdogan, nonostante la vincita del si, potrebbe prendere con la forza il potere, scagliando la sua ira contro un' Europa che non lo può e non lo vuole vedere farne parte.