Un nuovo episodio di violenza in corsia a Catania. Un altro medico è stato picchiato da un paziente, anzi, in questo caso da una paziente. Lo scorso 30 aprile 2017, in serata, una donna si era presentata al Pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele ed aveva preteso di sottoporsi ad determinati esami non urgenti. Dinanzi al rifiuto della dottoressa, la paziente è andata in escandescenze, iniziando a sferrarle calci e pugni. Aggredita anche un'infermiera accorsa in auto del medico. Non è la prima volta che accade un episodio del genere. Lo scorso gennaio un sanitario dello stesso reparto era rimasto vittima di un violento 'blitz punitivo'.

Calogero Coniglio sconcertato dal nuovo episodio di violenza

La dottoressa si rifiuta di sottoporla subito ad accertamenti non indifferibili e la paziente si arrabbia e la picchia. È accaduto due sere fa all'ospedale Vittorio Emanuele di Catania. A diffondere l'incresciosa notizia è stato, mediante un comunicato, il sindacato Fis-Usae. Calogero Coniglio, segretario territoriale del sindacato, ha espresso il suo sconcerto per il nuovo episodio di violenza avvenuto nel nosocomio catanese, ritenendo inammissibile, dopo denunce e appelli, che il personale sanitario, ogni giorno attivo per migliorare la vita dei cittadini, debba essere preso di mira da persone incivili. Coniglio ha sottolineato che, ancora una volta, persone abili e professionali sono state aggredite da soggetti che conoscono solo l'idioma della brutalità.

È necessario, secondo il sindacalista, che tutte le istituzioni interessate siano consapevoli di quanto è accaduto due sere fa all'ospedale Vittorio Emanuele, ricordando che, se medici e infermieri lavorano con il terrore, l'assistenza sanitaria rischia di essere compromessa.

La violenza non deve 'schiacciare' il diritto alla salute

L'unica colpa della dottoressa catanese è stata quella di non aver sottoposto subito quella donna ad accertamenti non urgenti. Quella dell'infermiera, invece, di aver aiutato la collega. È inconcepibile, per Coniglio, che il diritto alla salute venga 'schiacciato' da soggetti incivili, volgari e boriosi.

Lo scorso gennaio, a un medico dello stesso reparto era capitato un incidente simile. Il sanitario si era rifiutato di fornire a un uomo le generalità della paziente. Il violento era uscito dall'ospedale per ripresentarsi, poco dopo, con alcuni complici. Il dottore venne preso a calci e pugni, rimediando ferite ed ecchimosi su tutto il corpo. Una cosa è certa: i medici, in Italia, lavorano in un contesto difficile, sotto una pressione che spesso sfocia in violenza.