Se quanto riportato dal quotidiano britannico "The Times" dovesse essere confermato, saremmo davvero di fronte all'ennesima pagina dell'orrore scritta dall'Isis, il sedicente Stato Islamico.

Il Times rivela terribili dettagli

I jihadisti del Califfo Al Baghdadi vengono accusati di aver usato decine di prigionieri come cavie umane per testare e sperimentare nuove armi chimiche, con sostanze simili ai gas nervini, peraltro già utilizzati in Siria e in Iraq. La scoperta è stata fatta tra le mura dell'Università di Mosul Est, storica roccaforte dell'Isis, dove da tempo si sta consumando un'estenuante battaglia tra i soldati iracheni e altre milizie sciite che stanno provando a cacciare il Califfato che, negli ultimi tempi, è apparso in evidente difficoltà.

Sempre "The Times" riporta che il ritrovamento sarebbe avvenuto lo scorso gennaio, quando l'esercito iracheno è riuscito a conquistare l'Università di Mosul trovando, nelle stanze occupate dall'Isis, tracce di elementi chimici come l'iprite. Ma sono i particolari a rendere questa scoperta, già di per sé terribile, un "salto indietro verso il nazismo", come ha scritto la testata britannica. Infatti, pare che i jihadisti abbiano avvelenato i pasti dei prigionieri con pesticidi come il tallio, la nicotina e altre sostanze, provocando a diverse persone una lunga agonia, anche di dieci giorni o più settimane, fino alla morte.

Il vero obiettivo jihadista

Nei documenti trovati nelle stanze universitarie, si parla anche di un'arma letale ideale, e del fatto che i terroristi sarebbero prossimi a trovare svariate soluzioni per raggiungere i loro scopi.

Ma quale sarebbe questo scopo? Secondo le rivelazioni del quotidiano britannico, l'obiettivo jihadista sarebbe quello di un attacco chimico contro l'Occidente, contaminando cibi e bevande europee e americane. Questa ipotesi sembra piuttosto surreale, ma non si può fare finta di nulla, né sottovalutare questi indizi. Inoltre la Cnn ha rivelato che, qualche giorno fa, l'Isis avrebbe radunato a Raqqa i suoi principali esperti chimici, per creare una cellula specializzata per difendere la città, dal momento che sarebbe incombente un attacco del fronte anti Isis - con gli Stati Uniti in prima linea - al quartier generale degli islamisti.

Per ora si tratta solo di voci non ancora confermate, anche se si tratterebbe di indiscrezioni che provengono da fonti autorevoli come gli apparati di sicurezza di Londra e Washington.