Sono preoccupanti le notizie che arrivano dall'Iraq, riportate dal Times e dall'Indipendent. Nell'università di Mosul, situata nella zona della città in mano all'Isis, le forze armate britanniche e americane hanno ritrovato dei documenti nascosti, in cui sono stati registrati esperimenti riguardanti armi chimiche.
Il contenuto dei documenti
All'interno del materiale rinvenuto, vi sarebbero documentati dei test riguardanti lo sviluppo e la messa a punto di nuove armi chimiche. Venivano utilizzate cavie umane per testarne gli effetti nell'immediato, probabilmente prigionieri di guerra il cui destino era morire a causa delle sostanze che erano costretti ad assumere.
Obiettivo principale degli esperimenti è un attacco chimico ai danni dell'Occidente, con lo sviluppo di veleni facilmente mescolabili sia nel cibo che nell'acqua. Le sostanze somministrate contengono composti di facile ottenimento, per lo più di pesticidi, sigarette e forniture di vapore. Tra questi vi è solfato di talio, un sale incolore e insapore che può essere sciolto in acqua, e composti a base di nicotina, la cui descrizione dettagliata era stata appuntata nella relazione ritrovata dalle forze armate. E' stata registrata la somministrazione di entrambe le sostanze su dei prigionieri e le loro conseguenze, per lo più mortali. La vittima a cui è stato mischiato il sale nel cibo e nell'acqua, ha incontrato dieci giorni di agonia, in cui ha sofferto di costante nausea, febbre, gonfiore di stomaco e di cervello, per poi morire.
Una seconda, a cui è stato iniettata la sostanza a base di nicotina, è svenuta in pochi secondi ed è morta qualche ora dopo.
La preoccupazione dei militari
L'esercito americano e britannico è preoccupato per il contenuto dei documenti ritrovati, in quanto è una prova di come l'Isis stia cercando di sferrare un nuovo attacco all'Europa, ma questa volta passando per cibo e acqua.
I prodotti testati, infatti, sembrano suggerire un piano di contaminazione degli alimenti. Nelle relazioni, inoltre, l'Isis inneggia alla sostanza chimica testata come “veleno letale ideale”, inodore e insapore, che porta alla morte dopo lenta agonia e che può facilmente passare per cibo e acqua. I terroristi dichiarano di essere in possesso di tale sostanza in quantità sufficiente per portare un attacco al mondo Occidentale in breve tempo. Hamish De Bretton-Gordon, esperto di armi chimiche, ha dichiarato al Times che il documento testimonia un “ritorno ai nazisti”, dove le sostanze sono somministrate direttamente su cavie umane.