Tre persone denunciate e cinque case di appuntamenti chiuse. È questo il risultato dell’operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di L’Aquila, che ha permesso di sgominare una strutturata e fiorente organizzazione criminale finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore David Mancini della Procura della Repubblica del Tribunale di L’Aquila, sono partite nel settembre 2016: nel giro di 8 mesi gli investigatori hanno scoperto che tra L’Aquila ed Avezzano si estendeva un’attività illecita ben articolata, dalla quale gli indagati traevano consistenti profitti economici.

Il gruppo, costituito da due donne ed un uomo, si occupava di pianificare tutti gli aspetti indispensabili alla riuscita dell’attività: dall’individuazione degli appartamenti per gli incontri con gli uomini al reperimento delle giovani prostitute provenienti dal sud America, fino alla gestione delle inserzioni sui siti internet specializzati nel settore per attirare di volta in volta i potenziali clienti.

La divisione dei compiti dei tre indagati

L'uomo, un cittadino sudamericano, provvedeva al reclutamento delle numerose ragazze, tutte extracomunitarie. Una delle due donne, di nazionalità italiana, si occupava di trovare gli appartamenti da destinare agli incontri tra prostitute e clientela, mentre l’altra, sudamericana, aveva il compito di eseguire a suo nome i pagamenti dei canoni di locazione tramite bonifico bancario.

Le giovani prostitute, dal canto loro, gestivano gli appuntamenti con i clienti, fornendo dettagli espliciti sulle prestazioni sessuali ed annunciando di volta in volta quello che definivano il “regalino”, ossia una somma di denaro che andava dai 50 ai 100 euro.

In poco tempo, il trio è riuscito ad aprire tre case di appuntamento a L’Aquila e due ad Avezzano: secondo la ricostruzione del personale della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione, gli indagati, dopo il successo riscosso dalla clientela aquilana con la prima “casa” aperta in località Torrione nell’ottobre del 2015, hanno deciso di ampliare gli affari e di aprirne altre due sempre a L’Aquila, una nei pressi della Villa Comunale e l’altra nella zona ovest della città, per poi estendere i loro guadagni con l’apertura di altre due case nel capoluogo marsicano.