La passione per la moda da sempre unisce e fa sognare e, se ad essa si uniscono intelligenza e intraprendenza, si ottiene qualcosa di davvero notevole. Venerdì scorso, presso il Complesso Monumentale di Santa Sofia situato a Salerno, si è tenuta una serata intitolata 'Insieme in passerella: amicizia e creatività', ideata da Luca Scafuri, Vincenzo Maria Adinolfi e Benedetta De Luca, soci del Rotaract Club Campus Salerno dei Due Principati presieduto da Maria Vittoria Gargiulo, nella quale i protagonisti assoluti sono stati modelli con disabilità, che hanno sfilato indossando i meravigliosi abiti creati dagli stilisti Lucia Ferro e Antonio Mello.

La manifestazione è stata patrocinata dal Comune e anche dalla Fondazione della Comunità Salernitana e ha avuto lo scopo di raccogliere fondi per l'acquisto e l'installazione di una pedana per il trasporto dei disabili su un pullman che conduce all'università. La principale anima dell'evento è stata una delle 3 ideatrici, Benedetta, che ha contagiato tutti con il suo trascinante entusiasmo. Salese, con all'attivo una laurea in giurisprudenza, la donna ha ricordato come essere disabili non significhi assolutamente dover rinunciare alla propria bellezza e ha affermato che, pur non potendo indossare dei tacchi alti, dedica costantemente tempo alla cura di se stessa e alla propria femminilità.

Modelli per un giorno che danno una lezione di vita

Stilisti, truccatori e parrucchieri si sono impegnati molto per valorizzare la bellezza di ogni singolo modello e all'evento sono intervenuti anche volti noti della televisione quali Federica Lepanto, vincitrice della quattordicesima edizione del Grande Fratello e l'inviato di Striscia la notizia Luca Abete.

Sono tanti gli indossatori per un giorno che hanno preso la parola dopo aver vissuto questa emozionante esperienza. Tra essi ci sono Anna Adinolfi, trentenne con sindrome di Down, oppure Giulia Scarpato, vollese di 23 anni che sta frequentando in Lombardia un corso di laurea magistrale in materie umanistiche e che ha una malattia piuttosto rara, l'atassia.

E non sono mancati gli uomini, uno su tutti Giosuè Di Casola, terzignese di 28 anni, che ha una tetraparesi spastica di medio grado agli arti inferiori e che ha già sfilato in precedenza in un paio di casi. Tutti i ragazzi ci hanno tenuto a dichiarare che la disabilità non può e non deve togliere la possibilità di studiare e affermarsi professionalmente e sentimentalmente. E visti i risultati da loro già conseguiti e i progetti che hanno in cantiere, non si può non essere d'accordo.