É stata portata a termine questa mattina una operazione antiterrorismo. I lavori sono stati svolti dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Bari. Per due fratelli tunisini, infatti, sono stati presi seri provvedimenti che hanno portato al fermo per uno dei due e all'espulsone per l'altro. L'inchiesta è stata coordinata dai pm della Dda di Bari Giuseppe Gatti e Lidia Giorgio ed è stata denominata Barakaat.

Due fratelli tunisini accusati di terrorismo

I due fratelli tunisini, fermati questa mattina da un'operazione antiterrorismo, erano residenti a Foggia.

Uno dei due fratelli è stato fermato dalla Dda di Bari con l'accusa di terrorismo e detenzione di armi. L'altro fratello, invece, è stato rintracciato a Padova e per lui sono stati presi dei provvedimenti più drastici: il Dda di Bari, infatti, ha decretato la sua espulsione dall'Italia. Le operazioni di antiterrorismo sono state possibili grazie alle indagini e alla collaborazione della Digos di Bari, Foggia e Padova. Tutte le indagini, inoltre, hanno visto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (Ucigos). Da una nota della Questura di Bari, diffusa poche ore fa da ANSA, si legge che i lavori sono stati condotti con l'obiettivo di "prevenire e debellare il fenomeno dei cosiddetti lupi solitari ispirati dal Daesh".

Le operazioni di fermo e di espulsione nei confronti dei due fratelli sono avvenute dopo una serie di approfondimenti investigativi: le indagini, infatti, hanno accertato che i due tunisini, residenti a Foggia, erano in contatto via Facebook e mediante varie chat con altre persone ritenute vicino all'estremismo islamico. Sui loro profili personali, inoltre, i due fratelli avevano condiviso anche post che inneggiavano all'Isis.

Tutti i particolari inerenti alle operazioni saranno rese note durante una conferenza stampa fissata per questa mattina alle ore 10.30 che si terrà presso uno degli uffici della procura di Bari.

Bari e altri episodi di terrorismo

Non è la prima volta che le forze dell'ordine di Bari sono impegnate in operazione antiterrorismo.

Proprio nel maggio del 2016 era stato fermato in città un venticinquenne afghano, Hakim Nasiri, con il sospetto di far parte di una associazione terroristica. Il giovane, infatti, era stato incarcerato con l'accusa di terrorismo internazionale e detenzione di armi importate illegalmente in Italia.