Le piogge sono diminuite del 40%, e la temperatura è di 42 gradi. In particolare ad Arezzo c'è il rischio siccità, ed è emergenza in tutta Italia. Per affrontare il problema della siccità servono misure strutturali. Ora la palla è del governo. È opportuno approntare una raccolta delle acque piovane. Le misure strutturali richieste al governo si devono dispiegare nell'arco di un decennio, e richiedono investimenti per 5-10 miliardi di euro. Ci troviamo in stato di emergenza. Segnali di emergenza si erano registrati già in inverno. Servono interventi di sostanza: irrigazione a goccia nelle coltivazioni agricole, una rete che separa le acque scure da quelle chiare, e un sistema che utilizzi il recupero di queste ultime per finalità agricole e industriali, sistemi per recuperare le acque piovane.
Si è ricorso alla potabilizzazione delle acque del fiume Po
Ci si ritrova in una situazione di emergenza che prevede la potabilizzazione delle acque del fiume Po. In Italia si consuma più acqua di quella disponibile. Le misure più necessarie riguardano l'uso dell'acqua in agricoltura e in allevamento. Questi usi segnano tra il 44% e il 60% degli usi totali, seguiti dall'industria 25-30% e dagli usi domestici 15-20%. I consumi idrici potrebbero essere più efficienti con l'irrigazione a goccia ed il recupero delle acque piovane. Bisogna aumentare il prezzo al fabbisogno del costo dell'acqua, bene di consumo ad alto valore. Ad aggravare la situazione italiana è anche la mancanza di coordinamento tra i diversi usi e gli enti.
C'è una carenza idrica su tutto il territorio nazionale: è insomma allarme siccità. Il ministro dell'ambiente Gian Luigi Galletti ha fatto qualcosa: ha istituito gli osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici nel luglio 2016, per garantire la gestione ottimale dell'acqua e fornire un buon servizio. È una crisi che va dal Piemonte alla Sicilia.
Sono stati stanziati dei fondi per le province di Parma e Piacenza
È stato di emergenza a Parma e Piacenza. L'Emilia-Romagna sembra particolarmente colpita dalla crisi siccità. La causa di questo stato di emergenza sono la carenza di piogge ed il clima elevato. Alle province di Parma e Piacenza arriveranno 8 milioni e 650mila euro per fronteggiare l'emergenza.
Sono già in circolazione in queste due città le autobotti per fornire alla cittadinanza acqua potabile. Sono dei servizi primari di prima necessità. Il governo chiamato in causa sta facendo qualcosa, ma è ancora poco.