Psicosi meningite a Napoli dopo il ricovero di uno studente del liceo scientifico Mercalli all'ospedale Cotugno. Ieri, i genitori degli studenti di tale istituto, gli insegnanti e tutti quelli che lavorano nella struttura hanno ricevuto una mail che annuncia l'interruzione delle lezioni. Le porte del liceo in via Andrea D'Isernia, dunque, resteranno chiuse domani, 12 giugno 2017, per attuare la profilassi sanitaria contemplata in tali casi. Il vicepreside dell'istituto napoletano, Pasquale Cava, esorta la gente ad evitare allarmismi: 'La situazione è sotto controllo'.

Adesso la scuola attende informazioni dalla Asl su come agire.

Indagini del personale della Asl

Un 16enne di Napoli finisce in ospedale con i tipici sintomi della meningite, e subito scatta la profilassi. Adesso studenti, genitori e personale del liceo Mercalli hanno un po' di paura, anche se il vicepreside dell'istituto invita a mantenere la calma. I sanitari della Asl si recheranno nel liceo per effettuare gli accertamenti. Secondo le ultime informazioni, le condizioni dello studente, che frequenta il terzo anno del liceo scientifico, non sono preoccupanti. Medici e paramedici del Cotugno, nelle prossime ore, verificheranno la tipologia della malattia del sistema nervoso centrale. L'ultimo caso di meningite registratosi a Napoli risale allo scorso aprile, quando un 40enne venne ricoverato d'urgenza al Cotugno.

L'uomo, residente ad Afragola, era arrivato nel nosocomio partenopeo lamentando un forte dolore alla testa e febbre alta. I medici, allora, lo avevano sottoposto alla profilassi.

Incremento dei casi di meningite in Italia

Negli ultimi mesi, in Italia, sono aumentati i casi di meningite, specialmente in determinate città. I dati relativi a Napoli parlano chiaro: i casi, al Cotugno, erano 64 nel 2015; l'anno successivo, invece, 87.

Un incremento, dunque, dei casi di meningite a Napoli che, però, non deve alimentare allarmismi. La stessa Maria Triassi, presidente della commissione regionale sui vaccini, aveva invitato alla calma per l'assenza di fattori tali da suscitare un certo allarmismo. 'Questo non significa che la situazione non vada monitorata', aveva aggiunto la professoressa.

Il numero dei casi registrati negli ultimi anni in Campania, dunque, sarebbe simile a quello delle altre regioni. Numero, dunque, che non deve assolutamente scatenare apprensione. I cittadini devono certamente essere informati meglio sulla meningite e sui vaccini per evitare di cadere nella rete di inutili psicosi.