Dopo l’attentato a Londra avvenuto sabato notte tra il London Bridge e Borough Market gli arresti nella città continuano. Questa mattina ha avuto luogo un nuovo blitz della polizia in due abitazioni a Dagenham, nel quartiere est della capitale britannica.

Le vittime dell’attentato

La prima vittima dell’attentato è stata identificata. Si tratta di una giovane canadese, Christine Archibald. La ragazza aveva lasciato il suo paese per trasferirsi in Europa e raggiungere il fidanzato. Per quanto riguarda le altre vittime, il ministero degli Esteri d’Oltralpe ha reso noto che una di esse dovrebbe essere un uomo di nazionalità francese.

Le accuse all’intelligence britannica

L’intelligence britannica continua ad essere messa sotto torchio; molte critiche provengono dai giornali inglesi che accusano l’antiterrorismo britannico su come sia stato possibile che giovani musulmani siano sfuggiti alla rete di prevenzione dell’intelligence. Infatti, uno dei tre terroristi era già noto ai servizi segreti; e, da quanto riporta il Daily Mail, il terrorista era stato filmato mentre dibatteva con gli agenti perché aveva posizionato una bandiera dell’Isis in un parco. L’uomo era un ventisettenne musulmano che apparentemente rappresentava il padre di famiglia perfetto, che giocava con i suoi due bambini a pallone. Ma nel frattempo si stava radicalizzando guardando i video su YouTube.

L’uomo, del quale la polizia ha chiesto di non divulgare il nome, era stato anche segnalato ai servizi segreti da un vicino di casa.

Rinviare le elezioni?

L’attentato di Londra è avvenuto qualche giorno dopo dell’attentato a Manchester durante il concerto di Ariana Grande e quattro giorni prima delle elezioni in Gran Bretagna.

La campagna elettorale che era stata sospesa dovrebbe riprendere oggi ed è stato confermato che le elezioni si terranno l’8 giugno. In merito a ciò è intervenuto il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che ha sottolineato come il dover andare a votare è indispensabile per difendere la civiltà, la democrazia e i diritti umani. Sul web intanto è stato lanciato l’hashtag #postponetheelection, ma non si tratta di una vera e propria proposta di posticipare le elezioni, ma solo il voler dire la propria opinione sulla questione.

A sostenere le parole del sindaco di Londra vi è il tweet di un certo Nick Langdon che scrive: "#postponetheelection? No. Cerchiamo invece di ottenere la più alta affluenza alla storia elettorale per dimostrare che i terroristi non hanno vinto".