Il Regno Unito di nuovo sotto attacco dopo la strage al Manchester Arena del 22 maggio costata la vita a 22 persone. Questa volta siamo a Londra, si tratta di un duplice attacco, o come ha sostenuto il capo dell'antiterrorismo di Scotland Yard Mark Rowley, "un attacco prolungato, iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market".

L’attentato, che ha visto la morte di 7 persone e il ferimento di altre 48 è cominciato a London Bridge con un furgoncino che si è scagliato contro i passanti a circa 80 km l’ora, investendone almeno mezza dozzina.

Subito dopo dal veicolo sono scesi tre uomini che si sono scagliati contro i passanti con in mano lunghi coltelli, secondo alcuni testimoni, inneggiando ad Allah.

I tre non si sono fermati e sono riusciti ad arrivare nella zona del Borough Market dove hanno accoltellato altre persone, ferito un poliziotto e, infine, sono rimasti uccisi nel conflitto a fuoco finale.

Theresa May, che è stata subito informata, ha interrotto la campagna elettorale per le votazioni che si terranno tra 5 giorni. Trump, al telefono con lei, ha condannato l’attentato e offerto l’aiuto degli USA, soprattutto dal momento che l'allarme terrorismo è ancora alto e non si escludono altri attentati nel Regno Unito.

La polizia britannica già avvertita su un terrorista

Su questa vicenda, già drammatica, emerge in queste ultimissime ore un particolare inquietante. Pare infatti che uno degli attentatori fosse già noto alla polizia britannica e agli agenti di Scotland Yard, dal momento che una vicina di origine italiana, la signora Erica Gasparri, si era accorta che il vicino di origini pachistane, da tutti chiamato “Abs”, aveva cambiato atteggiamento provando ad indottrinare bambini in un parco e dichiarandosi pronto a fare qualunque sacrificio in nome di Allah.

La donna spaventata aveva portato le foto dell’uomo alla polizia locale che in modo solerte le aveva trasmesse a Scotland Yard. Peccato che tanto zelo sia servito a poco perché da quel momento nessuno si era fatto più sentire.

La notizia è stata riportata dal quotidiano The Guardian, e se confermata, lascia quanto meno interdetti.

Se davvero gli agenti di entrambi i corpi si sono dimostrati preoccupati e attenti, perché non c’è stato un seguito a questa segnalazione? Si sarebbe potuto fare qualcosa di più? Gli interrogativi sono tanti, le risposte poche. Noi possiamo solo augurarci che semmai una nuova segnalazione dovesse arrivare l’allerta sia molto più alta.