Questa volta è il Rodong Sinmun che getta ancora benzina sul fuoco. Dopo avere orgogliosamente elogiato il test missilistico dello Hwasong-12, non ha infatti risparmiato commenti che hanno ulteriormente inasprito i toni nelle ultime ore, tra Corea del Nord e Usa, dichiarando apertamente che visto il successo delle sperimentazioni militari di Pyongyang, la Corea del nord "sarebbe in grado di colpire il territorio degli Stati Uniti ora con più precisione di qualche tempo fa".
Pyongyang ad oltranza: "saranno ridotti in cenere"
Da quanto riporta sempre il quotidiano del regime di Pyongyang, non solo la Kim Jong-un non retrocede dopo i noti provvedimenti Onu, ma alimenta la tensione con dichiarazioni che fanno preoccupare.
Si legge che "se gli Usa provocano la nordcorea proseguendo nella loro politica, saranno ridotti in cenere da un attacco nucleare da parte della nordcorea ". Il regime ribadisce dunque l'intenzione di non indietreggiare, e nello specifico, sottolinea l'inutilità di alcuni provvedimenti militari Usa, in modo particolare quelli che Washington "ha disposto nei pressi della penisola coreana".
L'allusione chiara allo "scudo antimissile" piazzato in Corea del Sud da Washington scatta automatica; come è automatica, d'altronde, la sfida che Pyongyang rinnova a Donald Trump. Dalle ultime dichiarazioni del regime, infatti, la pressione degli Usa affinché finiscano i lanci dei missili balistici, appare a Pyongyang come l'ennesimo bluff "degno di codardi che temono di attaccare".
Altro riferimento -si direbbe non del tutto casuale- alle 3 porterei di Washington, schierate nelle acque nei pressi della penisola coreana.
Attacco nucleare "spietato" se continueranno contro la Corea del Nord
I toni minacciosi proseguono sempre sulla falsariga di un ipotetico attacco nucleare imminente. Il regime di Pyongyang, infatti, precisa sempre sul noto editoriale, che la politica di forza che gli Usa considerano onnipotente, non può funzionare con la Corea del Nord come con gli altri paesi, e invitano Donald Trump ad abbandonare la politica ostile verso la nordcorea, onde evitare "uno spietato attacco nucleare".
Sul piano del nucleare, appunto, ora c'è più che mai la consapevolezza da parte della Corea del Nord di aver compiuto progressi notevoli, e questo è l'ennesimo puntello a favore di una presa di posizione molto pericolosa ai fini di una risoluzione diplomatica. "E' chiaro che la Corea farà progressi nel nucleare, producendo armi sempre più precise e diversificate", si legge sul Rodong Sinemun; di conseguenza un maggiore sviluppo della armi significa, per gli Usa, "una rapida rovina". Firmato Pyongyang.