La Procura di Ivrea si affida ai medici legali, dopo la confessione Valentina Ventura di aver ucciso suo figlio neonato. Ieri la dottoressa Patrizia Mazzucco ha accertato che la Morte di Giovanni (così il bimbo è stato chiamato dal Comune di Torino che si occuperà del suo funerale) è avvenuta per trauma cranico, sbattendo la testa sul selciato.

L'avvocato che difende l'infanticida, Patrizia Mussano, riferisce che la 34enne di Settimo Torinese, rea confessa dell' omicidio volontario aggravato, conferma quanto la donna ha detto agli inquirenti: di non ricordare di aver gettato dal secondo piano il bimbo appena partorito in bagno e di non essersi accorta di essere incinta.

La parola agli psichiatri

Spontaneo è stato paragonare il suo comportamento a quello di Annamaria Franzoni dopo l'uccisione del figlio Samuele nella villetta di Cogne.

Ma un'autorevole psichiatra forense, stimato perito del Tribunale e della Procura, che chiede l'anonimato, chiarisce la situazione nel suo studio medico, in provincia di Torino.

Innanzitutto Samuele aveva sei anni e quindi la Franzoni, a differenza dell' infanticida di Settimo, non poteva soffrire di depressione post partum, di cui non è facile accorgersi: era, in termini scientifici, psicotica.

Una persona depressa, invece, si sente inadeguata a vivere con gli altri, ha un calo dell'umore e una perdita di energia che le fanno perdere fiducia nella vita futura, fino a pensar al suicidio.

Figurarsi se in queste condizioni di salute si può pensare di allevare un figlio.

Il sindaco di Settimo, Fabrizio Puppo, ha detto che l'intera comunità si deve sentire responsabile di questa atroce morte.Ha evidentemente esagerato, perché le cause vanno individuate nelle condizioni psichiche, socio-culturali ed economiche dell'infanticida.

Tuttavia ci sono non pochi lati oscuri da mettere a fuoco, soprattutto nel lasso di tempo che va dal concepimento al parto. Le indagini dovranno scoprire se il suo compagno Salvatore Scalas sia effettivamente il padre naturale del bimbo ucciso. Il piccolo potrebbe essere nato da una relazione extraconiugale e questo potrebbe essere il movente dell'infanticidio.

Le indagini continuano

Perciò gli inquirenti aspettano dai medici legali il responso dell'esame del DNA, prelevato prima dell'autopsia del cadavere. Intanto le indagini proseguono, interrogando le persone vicine all'infanticida.

Come è stato possibile che nessuno si si accorto della gravidanza?. Era evidente che la sua pancia stava crescendo. Lei diceva di essere ingrassata, ma era una scusa poco credibile.Il povero piccolo Giovanni pesava addirittura tre chili

Un altro inquietante interrogativo è il perché dopo aver partorito in bagno non abbia portato il neonato all'ospedale dove neppure si era mai fatta visitare. Ora è possibile farlo e i sanitari garantiscono l'anonimato. Probabilmente la donna non ne era a conoscenza.

Così, anche nel livello culturale della donna magistrati, polizia giudiziaria e psichiatri forensi cercano i motivi dell'efferato gesto.

Da mettere in luce sono anche le condizioni economiche della coppia. Sembra che proprio da nove mesi si licenziata dal bar dove lavorava. Da questo potrebbe derivare lo stato depressivo che l'ha portata a compiere un atto assolutamente contro natura.