Il PM Ida Frongillo ha deciso di rinviare a giudizio gli 85 furbetti del cartellino dell'ospedale Loreto Mare che nei mesi scorsi erano stati indagati anche per falso e illeciti. Sarà un maxi processo a porte chiuse, indetto dalla procura di Napoli. Le prove schiaccianti sono state filmate dai carabinieri dei Nas a seguito di appostamenti ricavati da telecamere nascoste dopo mesi di pedinamenti. Inizialmente gli indagati erano 55, poi il tribunale penale non ha rinunciato a intraprendere anche un'azione legale nei confronti degli "artisti del badge facile" da tempo indagati anche loro.

Fra gli imputati ci sono medici e infermieri impiegati nel settore amministrativo e informatico, dirigenti e persino sindacalisti impegnati nella difesa dei lavoratori. Un'inchiesta che alla fine delle indagini ha coinvolto tutti i reparti informatici della struttura sanitaria, che si è notevolmente allargata tanto da estendere le accuse anche a chi non era stato coinvolto a inizio d'anno, alcuni dei quali finiti anche ai domiciliari. Una vicenda non ancora del tutto chiara, nella quale il magistrato dovrà fare luce.

Il caso: Loreto mare

Per chi non se lo ricorda lo scandalo dell'ospedale di Napoli esplose perché la struttura versava in condizioni veramente drammatiche, barelle contro i muri, anziani che respiravano a fatica lasciati nei corridoi, persone che aspettavano le prestazioni mediche da giorni, e pronto soccorso sempre strapieno perché i medici erano assenti quasi sempre.

Fra il 2014 e il 2015 la magistratura di Napoli aprì un' inchiesta e mise sotto custodia cautelare molti reparti del presidio medico. Un' indagine durata 16 mesi che ha portato a scoprire una serie di falsi e atti illeciti con molti assenteisti .Un fenomeno che andava avanti anche dopo che erano state spente le telecamere, e che investiva parecchi reparti della struttura.

Una polemica che dura ancora oggi, vista la gravità dello scenario che si è aperto agli inquirenti e che si ripercuote quotidianamente sull'opinione che i cittadini hanno sul servizio sanitario nazionale. Certo l'organico presentava un deficit del 20% ma come poter spiegare l'enorme afflusso di richieste sanitarie inevase che ogni giorno si accumulavano?

E certo era stato considerata l'assenza giustificata di alcuni medici impegnati in corsi di aggiornamento obbligatori, vicende gravissime sanzionabili non solo dal punto amministrativo ma doverosamente anche da quello penale.