Oggi, mercoledì 14 giugno, Papa Francesco prega per i malati riuniti nell'Aula Paolo VI, poi invita tutti a riflettere sull'importanza di vivere nell'amore di Cristo. Questo mercoledì di Udienza Generale è iniziato per Papa Francesco nell'Aula Paolo VI, dove, alle 9:00 circa, ha incontrato i malati arrivati in vaticano per assistere all'Udienza dai maxischermi lì collocati, visto il caldo eccessivo di Piazza San Pietro. Dopo aver pregato con loro e per loro, ha raggiunto i fedeli in Piazza San Pietro per la consueta catechesi del mercoledì. Al centro di essa, quest'oggi, c'è stato l'amore, quello di Cristo e quello degli uomini gli uni verso gli altri.

Viviamo in un mondo, ha detto il Papa, in cui non vi è il sentimento della gratuità del voler bene, dove le persone ritengono che gli altri le possano amare solo per quello che appaiono. Ed è qui che l'uomo contemporaneo sbaglia: dal suo sentimento di inadeguatezza fa scaturire i suoi narcisismi, mentre invece dovrebbe capire che c'è Qualcuno che lo ama nonostante tutto e quel Qualcuno è Dio. Dio, prosegue il Santo Padre, "ama per primo. Dio non ci ama perché in noi c’è qualche ragione che suscita amore", quindi ci ama gratuitamente. Cristo ha, infatti, amato gli uomini nonostante non fossero nient'altro che peccatori, tanto da dare la sua vita per loro.

Se un adolescente non si sente amato, allora può cadere nella violenza

Il Papa focalizza la sua attenzione sui giovani d'oggi, che in molti casi si sentono soli, incompresi, non amati e per questo sono spinti a compiere degli atti di teppismo o violenza. Francesco sottolinea che non dobbiamo pensare che esistano ragazzi cattivi, ma solo ragazzi infelici, il cui bisogno d'amore non è stato riconosciuto.

Per questo ci mette in guardia: proviamo a sorridere gratuitamente, come fa Dio con noi, a chi vive nella tristezza. Un solo sguardo, infatti, apre la porta del cuore e fa uscire dall'infelicità. L'amore gratuito, afferma, esiste ed è quello di un padre o di una madre che amano i loro figli nonostante tutto, nonostante abbiano commesso dei crimini, li amano perché sono i loro figli.

Dio fa proprio così con noi, conclude il Papa, "tutti siamo figli amati di Dio" e ci ama tutti, senza esclusioni.

L'amore è l'unica medicina per un cuore infelice

Papa Francesco ha concluso la sua catechesi spiegando che per cambiare il cuore di una persone infelice l'unica medicina possibile è l'amore. Bisogna, quindi, dimostrare a chi è infelice che c'è qualcuno che lo ama, che lo desidera e un abbraccio farà svanire la sua tristezza e lo risolleverà dallo scoraggiamento.