A trent'anni dalla definitiva scomparsa del tetano tra i bambini, un piccolo di dieci anni viene ricoverato in ospedale per aver contratto la malattia infettiva. Al bimbo non sarebbe mai stato somministrato il vaccino antitetano e, per questo, il suo è un caso è destinato ad incrementare i tumulti all'interno del dibattito sulla scelta dei vaccini.

La vicenda

La vicenda si svolge ad Oristano, in Sardegna: un bambino di dieci anni cade dalla bicicletta e si procura un profondo taglio alla fronte. Giunti al Pronto Soccorso con il bimbo, ai genitori viene proposta in via precauzionale una terapia con immunoglobulina antitetanica, ossia un tipo di terapia adatta a coloro che nei dieci anni precedenti non abbiano mai effettuato la vaccinazione antitetanica.

I genitori del bambino però rifiutano la proposta medica e decidono di riportare il figlio a casa.

Nel giro di pochi giorni, le condizioni dell'infante si aggravano: i sintomi di spasmi muscolari, paralisi facciale, dolori diffusi, iniziano a manifestarsi. Nonostante le cure cortisoniche somministrate dai medici, la paralisi facciale non regredisce, gettando nello sconforto medici e familiari del bambino. Dopo alcuni giorni di terapia, ora le condizioni del piccolo sembrerebbero non destare più preoccupazioni e sarebbero in continuo miglioramento.

Le riflessioni dei medici

I medici del reparto di pediatria dell'ospedale San Martino di Oristano, tengono a precisare che, se il bambino fosse stato vaccinato, con tutta probabilità non avrebbe contratto l'infezione.

E' ormai da trent'anni che non si registrano casi di tetano tra i bambini, visto che l'ultimo caso di tetano infantile risale al 1982 e la vaccinazione è disponibile sin dal 1963. Il ministero della Sanità ha di recente diffuso dei dati dai quali si evincerebbe che l'infezione si sia ridotta tra la popolazione italiana di circa l'86% proprio grazie all'antitetanica.

In un periodo in cui ferve il dibattito tra pro-vax e no-vax, dopo l'emanazione del decreto-legge Lorenzin nel maggio scorso, in merito all'obbligo vaccinale di ben dodici vaccini per l'iscrizione scolastica, questo è un caso che indubbiamente costituirà oggetto di discussione tra le due parti. Il decreto, nel quale sono previste sanzioni per le famiglie non in regola con l'obbligo, prenderà il via il prossimo settembre, con l'inizio dell'anno scolastico 2017/2018.