In un periodo di vacche magre c'è un settore economico 'italianissimo' che sta letteralmente volando ed anche 'spolpando' il portafoglio degli automobilisti. Il 'comparto' è quello delle cosiddette multe facili, grazie alle quali la stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali del Belpaese possono rimpinguare le disastrate casse. Un fiorire di denari incassati che soltanto nel 2016 sarebbe cresciuto di oltre 45 per cento, per un totale complessivo di circa 2miliardi di euro in un solo anno. Non male per un'Italia che all'improvviso si è aggiudicata la medaglia d'oro grazie alla diminuzione delle multe per guida in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze dopanti, per l'uso improprio del cellulare e per il mancato allaccio delle cinture di sicurezza.
In compenso però, secondo l’European Transport Safety Council le contravvenzioni stilate per sanzionare l'eccesso di velocità hanno subito un incremento di circa il 17%. Troppo, per il presidente dell'ACI.
Dito puntato contro le amministrazioni
In una recente intervista concessa al quotidiano nazionale La Repubblica, il presidente del Automobile Club Italiano Angelo Sticchi Damiani, accusa apertamente le giunte comunali di utilizzare il Codice della Strada come una tassa. E di impartire precisi ordini nonché lungimiranti accorgimenti agli addetti della Polizia Locale atti esclusivamente per fare cassa. Come dimostrerebbero tra l'altro, i dati 2016 riguardanti la gestione degli enti locali, e divulgati dalla Corte dei Conti.
Un lunghissimo rapporto dove i giudici hanno ben evidenziato circa 13 milioni di multe per divieto di sosta ed oltre 2 milioni per eccesso di velocità, comminate soprattutto dai piccoli comuni. E dove sembra prevalere la logica del pareggio di bilancio a scapito dei principi della sicurezza stradale.
Patto ACI ed enti locali
Secondo Sticchi Damiani, i falsi cartelli sul controllo elettronico della velocità ad esempio, servirebbero in realtà a nascondere le vere trappole disseminate ad hoc dagli esperti.
A tal proposito, il presidente dell'ACI fa un chiaro riferimento ad una denuncia sporta da egli stesso contro un comune in provincia di Verona per aver incassato oltre 5milioni di euro con un solo autovelox. E mentre assicura come gli automobilisti italiani siano stanchi di essere tartassati, chiede ai vertici dell'ANCI la apertura di un tavolo tecnico con il fine di conciliare ed elencare una serie di misure atte ad eliminare il proliferare di multe vessatorie.
Infine, il presidente dell'Automobile Club Italiano spiega con un certo rammarico, che nel nostro paese esiste addirittura una legge che obbliga le amministrazioni comunali a reinvestire il 50 per cento degli incassi ottenuti dalle multe nella sicurezza stradale. Peccato, avverte, che i decreti attuativi non siano mai stati varati. Accuse pesanti, vedremo se rimarranno tali o saranno destinate a raccogliere consensi.