Non si sa se sia un falso o un'autentico messaggio del Killer di Budrio quello che è arrivato pochi giorni fa al Comando Centrale dei Carabinieri di Ferrara.

Il Killer di Budrio in fuga nella Bassa Padana

Igor il Russo, al secolo Norbert Feher, ha fatto disperdere le sue tracce più o meno da metà maggio, dopo una fuga nella bassa padana, territorio da lui conosciutissimo, in cui pare essersi destreggiato perfettamente ed aver trovato nascondigli che lo hanno aiutato a non farsi trovare dai corpi speciali che lo ricercavano da oltre 71 giorni.

Ma dopo i due omicidi ed il ferimento di un terzo uomo, nonostante gli innumerevoli sforzi delle forze dell'ordine, si è alzato un velo di mistero sulla figura del "fuggitivo", che avendo fatto perdere ogni traccia di sé è ormai diventato un vero e proprio latitante.

La cartolina firmata 'Igor' inviata da Firenze ai Carabinieri di Ferrara

Sta di fatto che, dopo giorni e giorni senza averne più alcuna notizia, è da poco giunta all'indirizzo dei carabinieri di Ferrara una strampalata cartolina, che raffigura una nave ammiraglia della marina militare italiana, e che reca un particolarissimo messaggio, totalmente sgrammaticato, firmato Igor.

La cartolina recita il seguente (incomprensibile) messaggio: PER GRAZIE LIVORNO. ADDIO ITALIA M E SOLDATI SCKIFI.

Il timbro postale visibile su di essa è stato apposto dagli uffici postali di Firenze, ed è risalente al 17 maggio 2017, data che pare coincidere propriamente con il periodo in cui il Killer di Budrio, con le sue molteplici identità, ha fatto sparire ogni traccia di sé.

Detta cartolina potrebbe far pensare che Norbert Feher abbia raggiunto la costa livornese e si sia imbarcato per lasciare l'Italia, anche se non si sa ancora se il testo della cartolina stessa sia stato scritto (in un italiano piuttosto approssimativo, come si può notare anche dalla fotografia) davvero dal killer di Budrio o se qualche mitomane abbia pensato di fare uno scherzo di cattivo gusto per attirare l'attenzione.

Le ricerche sono ancora in atto e nessuno ha mollato la presa sui territori che si sono dimostrati essere la "casa" di Igor, quelli nei quali si è perfettamente destreggiato per oltre due mesi (e che forse ancora lo ospitano), ma non si può ignorare a priori il testo della cartolina che è stata inviata al comando di Ferrara, che reca su di sé un'ipotesi che andrà senza dubbio analizzata, prima di essere scartata o seguita come "pista calda".