Non si placa il botta e risposta in Corea del Nord che vede coinvolti anche Stati Uniti, Cina, Giappone e Corea del Sud. Ora, a seguito dell'ultimo test missilistico condotto da Pyongyang, il presidente neo eletto della Corea del Sud ha deciso una volta e per tutte di abbandonare i trattati di pace avanzati in più occasioni e puntare sul programma missilistico, unitamente agli USA. Decisione questa che potrebbe far storcere il naso a Cina e Giappone, oltre ad alimentare il vento di guerra nella penisola coreana.
Il nuovo test effettuato da Kim Jong Un e l'ennesima minaccia agli USA
Il dittatore nord coreano, dopo aver assistito al successo del suo ultimo test balistico effettuato nella giornata di ieri, non ha esistato a minacciare per l'ennesima volta, gli Stati Uniti d'America. Il missile intercontinentale lanciato da Pyongyang è rimasto in volo per circa 45 minuti prima di cadere in acque giapponesi, a circa 1000 km di distanza. Il successo di quest'ultimo lancio ha fatto si che la Corea del Nord potesse dare dimostrazione agli USA della propria potenza militare e proprio per tale motivo, Kim jong un ha riferito di essere pronto a colpire una località degli Stati Uniti grazie alle funzionalità del suo nuovo ed efficiente missile intercontinentale, in grado oltre tutto, di trasportare una testata nucleare.
La Corea del Sud dice addio ai trattati di pace
Dopo svariati tentativi di riavvicinamento proposti dal presidente della Corea del Sud, Moon, la minacce da parte di Kim jong un hanno stimolato Seul nella decisione di ampliare il programma militare e puntare sulla costruzione di missili IBCM. Decisione dettata anche dalla sempre più sofisticata dotazione balistica della Nord Corea, attualmente in grado di radere al suolo Seul in circa 30 minuti, oltre ad avere la possibilità, grazie al missile IBCM, di colpire obiettivi a lunga di distanza quali Hawaii e Alaska.
La decisione presa dalla Corea del Sud ed appoggiata in pieno dall'alleata USA, potrebbe però far storcere il naso a Giappone e Cina. Il presidente Moon ha riferito di non essere intenzionato ad avvisare, in caso di modifica del programma missilistico, e che tale decisione è dettata dall'imminente minaccia proveniente da Pyongyang.
Si attendono ulteriori risvolti della vicenda e soprattutto la reazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in merito alla questione che potrebbe scatenare le ire del dittatore Nord coreano Kim jong un e dare inizio ad una possibile guerra.