Vienna/Roma - Il ministro degli esteri austriaco Sebastian kurz l'ha ribadito forte e chiaro ad alfano: i migranti che sbarcano in Sicilia o a Lampedusa attraverso la cosiddetta "rotta mediterranea" non vanno portati sulla terra ferma, e quindi in Italia. Dopo l'incontro di giovedì a Vienna tra Alfano e Kurz, il ministro austriaco evoca il rischio di una situazione insostenibile che si verrebbe a creare in Europa centrale in seguito all'arrivo di un gran numero di migranti africani.
"L'austria si aspetta che il traffico illegale di migranti tra le isole italiane (Lampedusa, ndr) e l'Italia venga fermato, una volta per tutte.
Perché più persone arriveranno in Italia, più saranno i migranti che si metteranno in marcia verso il nord. Si arriverebbe quindi, nel giro di poco tempo, a una situazione non più sostenibile in Europa Centrale - e ad una conseguente crisi umanitaria, giacché sempre più persone dall'Africa si metterebbero in marcia per l'Europa e sempre più saranno gli annegamenti e le tragedie nel Mediterraneo." ha riferito il ministro austriaco.
I migranti? Vanno riportati indietro
Secondo il ministro austriaco, i migranti andrebbero fermati direttamente in Africa, medicati qualora ce ne fosse la necessità e riportati indietro. "Salvare i migranti nel Mediterraneo non può equivalere a dare loro un biglietto di sola andata per l'Europa." ha ribadito il ministro austriaco.
L'intesa con Alfano, purtroppo, non è stata completamente raggiunta, specialmente per quanto riguarda il blocco del traffico dei migranti sulle isole italiane.
Il clima di lavoro con il ministro austriaco è stato definito da Alfano "cordiale", dopo gli strappi delle scorse settimane tra Vienna e Roma.
Secondo il ministro italiano, "i problemi della migrazione vanno affrontati - pensare di poterli affrontare in un secondo momento ne aggrava il quadro."
Preparativi al Brennero
Ma il ministro degli esteri austriaco Kurz ha ribadito che il confine al Brennero "potrebbe essere soggetto a chiusura", qualora la situazione migratoria dovesse sfuggire di mano.
"Deve essere chiaro: se l'Italia ha intenzione di mandare le centinaia di migliaia di migranti che arrivano a Lampedusa verso nord, quindi verso l'Austria, non esiteremo un istante a chiudere i confini." questo ha ribadito nuovamente il ministro austriaco. Il codice per le ONG è stato invece oggetto di lodi del governo di Vienna.
"Al momento non sussiste alcuna emergenza umanitaria"
Nonostante gli arrivi di migranti in Italia siano in continuo aumento, il governo italiano dichiara che la situazione non sarebbe d'emergenza. "Non si tratta di una emergenza umanitaria", afferma il ministro dell'Interno Marco Minniti. Tesi che trova dei contrari, a cominciare dalla giornalista Milena Gabanelli.
L'Italia assumerà la presidenza dell'OSCE
Il prossimo anno sarà il turno dell'Italia alla presidenza dell'OSCE, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. L'obiettivo primario sarà quello di portare "il focus sulle regioni del mediterraneo", ha spiegato il ministro Alfano in un discorso alla sede dell'OSCE di Vienna. Non si tratterebbe solo di lotta al terrorismo e di migrazione, ma anche di possibilità che potrebbero intravedersi nelle regioni mediterranee per i prossimi anni.
Un altro obiettivo, ha spiegato il ministro Alfano, è quello di promuovere il dialogo interculturale e inter religioso. Un obbiettivo che sarà centrato grazie anche alla conferenza di fine ottobre dell'OSCE, che si terrà a Palermo.
La sicurezza e la stabilità della regione mediterranea va di pari passo con una maggiore sicurezza e stabilità nel continente Eurasiatico.
Lo spirito costruttivo dell'Italia
La presidenza italiana dell'OSCE vuole essere sì "ambiziosa, ma anche realistica". Roma vuole giocare la sua parte per risolvere il conflitto in Ucraina e nell'ex spazio sovietico, utilizzando i formati diplomatici disponibili. La missione di osservatori dell'OSCE in Ucraina dovrà svolgere la sua funzione "in piena sicurezza e a 360 gradi", ha ribadito il ministro italiano. E intanto, Alfano richiama i componenti dell'OSCE a uno "spirito costruttivo", lo stesso che ha contraddistinto la Conferenza per gli Accordi di Helsinki nel 1975, alludendo al fatto che spesso l'Italia è stata lasciata sola nella crisi dei migranti.
Quello spirito costruttivo deve essere "risvegliato", ha suggerito Alfano. Perché pur essendo la OSCE importante, essa non può andare contro la volontà degli stati componenti: per questo motivo, Alfano ha invocato cooperazione.