Il fenomeno immigrazione è in continua evoluzione e da ora in poi a Pisa chi non adotterà condotte consone verrà identificato e allontanato. È questo quanto ha fatto sapere il questore Alberto Francini attraverso il giornale Il Tirreno, dopo le proteste davanti alla prefettura di ieri e il video divulgato da Salvini con i migranti che accusano gli italiani di essere razzisti e i poliziotti mafiosi.

Il prefetto di Pisa è stato costretto a prendere posizione dopo lo sciopero della fame organizzato nei centri di accoglienza di Cascina e Ponsacco, organizzato dai sindacati che sostengono di proteggere gli ultimi sfruttati.

Cinzia Della Porta, responsabile del sindacato USB di Pisa, chiede al Viminale di separare la possibilità di accedere al lavoro senza permesso di soggiorno.

I sindacati organizzano vertenza pro migranti

I migranti, non soddisfatti di essere ospitati nei centri di accoglienza, accusano gli italiani di razzismo e mafia e la popolazione è stufa e organizza rivolte anti migranti in tutta Italia e chiede di fermare il business dell’accoglienza. Il questore accusa i sindacati USB di organizzare le proteste e gli scioperi della fame di questi giorni, il quale per tutta risposta ha intenzione di organizzare una mobilitazione di massa e fare una vertenza pro migranti. I lavoratori delle cooperative di accoglienza e i volontari che gestiscono l’immigrazione sono stati raggiunti ieri dai rappresentanti dei sindacati, i quali si sono detti estranei alle proteste, nonostante abbiano accompagnato gli immigrati di fronte alla questura di Pisa.

Gli stessi ammettono di aiutare chiunque si trovi in difficoltà come lavoratori precari, pensionati e categorie sociali svantaggiate: gli immigrati non devono essere sfruttati e devono poter lavorare come tutti.

In arrivo una vertenza pro migranti

Dopo diversi mesi di tensione e proteste interne, sono intervenuti i sindacati costringendo i gestori dei centri di accoglienza di Cascina e Ponsacco ad adeguare il menu a gusti degli ospiti.

Cinzia Della Porta sostiene che i migranti siano una parte della società lasciata alla deriva e che bisogna uscire dalla retorica populista del rimandarli a casa perché non fanno nulla tutto il giorno e vivono a nostre spese. Vorrebbe permettere loro di lavorare, come ha fatto sapere alcuni giorni fa anche Tito Boeri: i migranti sono necessari all’Italia e vanno inseriti nel mondo del lavoro.