Amava indossare pantaloni attillati, vestire in maniera colorata ed eccentrica, portare i lunghi capelli tinti al vento. Colpevole d'essere troppo bello, troppo biondo e vistoso, insomma troppo "occidentale". Colpevole anche di non uniformarsi ai dettami di una cultura intollerante e opprimente. Karar Nushi, giovane attore e modello soprannominato il "Brad Pitt iracheno", è stato ucciso a Baghdad da fanatici che si ispirano all'Isis.

Macabro ritrovamento

Il suo corpo brutalmente torturato e mutilato, è stato ritrovato senza vita lunedì scorso a Palestine Street, una via che si trova nella periferia settentrionale di Baghdad.

Il ritrovamento è avvenuto a distanza di poche ore dalla denuncia di scomparsa fatta dai familiari. Il modello ha pagato per le sue scelte di look, ma anche per il suo stile di vita difforme da una cultura reazionaria e omofoba. Più di ogni altra cosa, è stato "punito" per le sue scelte sessuali. A ucciderlo sarebbe stato uno dei tanti gruppi di estremisti legato all'Isis. I fanatici dell'autoproclamato "Califfato", si "incaricano" di punire con la morte i civili che si siano resi colpevoli di violare la "sharia", la legge sacra islamica, secondo quella che ne è la loro distorta interpretazione, nonché il codice morale di modestia e pudicizia. La rete televisiva Nrt ha dichiarato che sul corpo del ragazzo c'erano numerose ferite fatte con arma da taglio ed evidenti segni di tortura.

Si sarebbe trattato di un agguato, un vero e proprio raid punitivo. Per il momento la polizia non ha ancora individuato i responsabili dell'omicidio.

Più volte minacciato di morte

Da tempo il modello e attore che era anche studente all'Accademia di Belle Arti di Baghdad, aveva ricevuto minacce di morte sui social per il suo look totalmente "trasgressivo" nonché "scandaloso" per i canoni iracheni ispirati all'Islam intollerante.

Il brutale assassinio sarebbe stato cagionato dalla sua condotta libera e spregiudicata, dal non farsi fermare da minacce e intimidazioni. Infatti Karar recitava e aveva in programma di partecipare a un concorso di bellezza maschile. E anche i suoi numerosi fan, che ora lo piangono sui social, hanno confermato che era stato minacciato di morte per i suoi capelli lunghi e i pantaloni aderenti che amava indossare.

Brutali esecuzioni di omosessuali

Dal 2003 diversi gruppi, sia sciiti che sunniti, si sono rese responsabili di omicidi di giovani iracheni rapiti e uccisi per comportamenti giudicati "immorali" o perché omosessuali. All'inizio del 2016 un uomo, dopo essere stato legato e bendato, è stato scaraventato dal decimo piano di un edificio di Aleppo in Siria e un uomo è stato giustiziato nella città di Kirkuk, in Iraq, prima gettato dalla cima di un alto edificio e poi lapidato dai fanatici sostenitori di Daesh.