La polizia armena sta cercando il criminale che ha aperto il fuoco su dei partecipanti ad una cerimonia funebre nella provincia di Aragatsotn. Il bilancio è pesante: 4 morti e 6 feriti. Il motivo della strage sarebbe legato alla mancata restituzione di un prestito. Il presunto colpevole e il maggior indiziato sarebbe Thalmann Kalashyan, classe 1967, che risiede nel villaggio di Myasnikyan, nella regione dell'Armavir.

Il motivo della strage legato ad un debito insoluto

Secondo quanto appurato dalla polizia armena, la mattina della strage Kalashyan avrebbe discusso animatamente al telefono con un suo parente per la mancata restituzione di un prestito personale che l'uomo avrebbe erogato ad un gruppo di amici del suo parente.

Quest’ultimo avrebbe negato ogni addebito, e la discussione sarebbe sfociata in accuse reciproche e in un nulla di fatto.

A quel punto Kalashyan, dopo essersi accertato che il parente e gli amici debitori si trovavano nel villaggio di Shamir per dei funerali, si sarebbe presentato armato di una carabina da caccia "Saiga" nella camera ardente, aprendo il fuoco contro le persone che si trovavano "in loco" in quel momento.

Dopo aver colpito più persone, l'aggressore sarebbe fuggito a bordo della sua macchina, ma uno dei partecipanti ai funerali si sarebbe lanciato al suo inseguimento con un'altra auto. Kalashyan avrebbe sparato più di un colpo contro l’inseguitore, mancando fortunatamente la mira.

Dopo aver abbandonato la vettura, sarebbe riuscito a far perdere le sue tracce, aiutato da uno zio. Quest’ultimo è stato successivamente arrestato dalla polizia, ed ora è accusato di favoreggiamento.

Il pluriomicida è latitante

La polizia armena ha messo un'ingente taglia su Thalmann Kalashyan. Intanto nella casa del latitante è stato sequestrato un vero e proprio arsenale di armi e munizioni, tra cui una pistola di fabbricazione sovietica TT calibro 7,62 mm con 8 pallottole, e un fucile da caccia "IZH-18", detenuti abusivamente.

Secondo quanto rivelato dalla stampa armena, nel villaggio di Shamir, luogo della strage, vive una comunità di curdi yazidi, e proprio qui sarebbe scoppiato lo scontro legato a questioni economiche.

Il Ministero della Sanità armeno ha riferito che, al momento, in diverse strutture ospedaliere sono ricoverate ancora 5 persone, ferite nel corso della strage.

Le condizioni di salute dei pazienti sono stabili. Gli investigatori locali hanno smentito l'ipotesi di un attentato di matrice terroristica, sostenendo che alla base dell'assalto armato ci sarebbero futili motivi.