Ennesimo attentato terroristico in Europa. Stavolta ad essere colpita è la Spagna, precisamente Barcellona.

Fino ad adesso, come ben sappiamo, negli ultimi due anni, le protagoniste sono state Francia e Belgio ed in qualche occasione la Germania. Tocca adesso alla Spagna fare i conti con il terrorismo di matrice islamica.

La dinamica

Secondo quanto ricostruito da La Vanguardia, quotidiano spagnolo, un furgone si è lanciato a tutta velocità sulla folla precisamente a Rambla de Canaletes a Barcellona. Fonti ufficiali parlano di un morto e di una ventina di feriti, ma secondo alcuni media locali sarebbero di più.

Quindi un copione già visto e rivisto. Oramai appare evidente come il "furgone" o in generale il mezzo pesante venga adoperato come "arma" da lanciare sulla folla.

Il tutto è accaduto poco dopo le 17:30 e dopo quasi un'ora la fase di emergenza è ancora attiva.

Difatti una volta lanciato il furgone, si è verificata una sparatoria, intorno al mercato Boqueria vicino Rambla. Il conducente del van si è barricato in un ristorante. Il risultato è che l'attentatore si è asserragliato nel ristorante turco con degli ostaggi.

Si parla precisamente di due persone armate nel locale: questo è ciò che riporta la tv pubblica Rtve.

Immediatamente si è attivata la Farnesina, che sta verificando il coinvolgimento di connazionali.

Il consolato d'Italia, ubicato a Barcellona è già stato contattato per l'accertamento di un'eventuale presenza di italiani nel luogo dell'attentato.

La mosse della polizia

La polizia starebbe negoziando con i due terroristi trincerati nel locale. Tutto ciò per assicurarsi l'incolumità degli ostaggi. Inoltre la polizia starebbe cercando un secondo veicolo.

Secondo gli investigatori, sarebbe servito per un'eventuale fuga e sarebbe stato difatti affittato dagli attentatori.

La tv pubblica Rtve, tramite la polizia catalana, aggiorna il numero delle vittime a tredici con una decina di feriti gravi.

Julian Assange

Intanto Assange, tramite twitter, pubblica un video riguardo l'attentato in atto a Barcellona, dichiarando come tutto ciò sia colpa delle frontiere aperte.

Il fondatore di Wikileaks, si schiera così, contro le frontiere aperte e le ideologie della "libera accoglienza". Julian Assange conclude il suo tweet con un chiaro riferimento a tutte le città che praticano l'accoglienza senza controllo.

Il fondatore di Wikileaks, pone dunque attenzione su un aspetto, molto dibattuto, specialmente in Italia.