Dopo Medici senza Frontiere, anche la tedesca sea eye sospende le operazioni nel Mediterraneo: con un annuncio pubblicato poche ore fa su Facebook, il fondatore della Ong, Michael Buschheuer ha comunicato la decisione, dovuta alla mancanza di adeguate condizioni di sicurezza.
“Troppe minacce e troppi rischi”
Si tratta, in sostanza, della stessa motivazione addotta da Medici senza Frontiere: secondo Buschheuer, “dopo la decisione del governo libico di estendere la zona di “search and rescue” (Sar) molto oltre il limite delle acque territoriali, non è più possibile proseguire nelle operazioni di salvataggio non potendo più garantire sicurezza ai componenti del nostro equipaggio e del nostro staff”.
Il fondatore di Sea Star si è poi appellato all'Italia e all'Unione Europea perché rendano possibile proseguire nella cosiddetta operazione Sophia per fornire soccorso a migranti in difficoltà. “Analizzeremo costantemente le condizioni di sicurezza nel Mediterraneo e se necessario forniremo la nostra consulenza - ha aggiunto Bushheuer – ma sono troppe le minacce che incombono ora sul nostro equipaggio per proseguire con l'attività operativa”.
Da ieri anche la Prudence, nave di Msf, si è ritirata dalle operazioni nel Mediterraneo. Lo staff medico si è trasferito sulla nave Aquarius della Ong Sos Mediterranee.
Spari contro la nave Proactiva
In effetti, la guardia costiera libica negli ultimi giorni è ri sulta molto più attiva rispetto ai mesi precedenti: nella mattina del 7 agosto scorso, una vedetta libica ha avvicinato in acque internazionali la nave Proactiva, appartenente alla Ong Open Arms (presente nel Mediterraneo anche con l'imbarcazione Golfo Azzurro) e dopo aver invitato la nave ad allontanarsi ulteriormente dalle coste della Libia ha esploso alcune raffiche di mitragliatrice pesante.
I colpi sono passati sopra l'imbarcazione e il presidente di Open Arms, Oscar Camps, il giorno dopo ha diffuso su Internet il video degli spari.
L'incontro tra Sea Eye e C-Star
Ieri la Sea Eye si era resa protagonista di un presunto rifiuto di soccorso da parte di C-Star, la nave affittata da Generazione Identitaria per la propria missione Defend Europe, avente lo scopo di monitorare le attività delle navi Ong, affondare eventuali gommoni e imbarcazioni degli scafisti e soccorrere migranti in difficoltà.
La c-star aveva riscontrato un lieve problema tecnico a bordo e per la sua soluzione era stato necessario spegnere i motori. Nel rispetto delle norme sulla navigazione, il comandante della C-Star aveva comunicato sul canale di soccorso 16 che la nave era momentaneamente priva di propulsione e che quindi non poteva manovrare adeguatamente, raccomandando alle altre imbarcazioni di restare lontane.
La Sea Eye era stata inviata da centro di coordinamento del soccorso marittimo a verificare la situazione e aveva poi diffuso un comunicato riportante un “rifiuto al soccorso” da parte della C-Star, che però non aveva mai fatto richiesta di aiuto alle altre imbarcazioni.