Nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 agosto, una donna polacca è stata stuprata ripetutamente a Rimini da quattro uomini, sotto gli occhi del marito, a sua volta picchiato al capo, derubato e lasciato a terra svenuto, su una spiaggia all'altezza del bagno 130 "Chiara" a Miramare, nel capoluogo romagnolo.

Sul luogo dell'aggressione sono stati ritrovati una bottiglia di birra, pantaloncini e biancheria della giovane donna, sui quali stanno attualmente lavorando gli esperti della scientifica nel tentativo di cercare tracce degli aggressori, dei quali, appunto, si conosce solo il numero.

Ignota, inoltre, è anche la loro nazionalità. Ma, probabilmente, si tratta di stranieri.

Tramite le immagini delle telecamere di videosorveglianza - sebbene lo stabilimento fosse chiuso - gli inquirenti stanno cercando di dare un volto agli stupratori o, perlomeno, di ottenere una descrizione piuttosto dettagliata delle loro caratteristiche fisiche.

La dinamica

La coppia ventiseienne, di origine polacca, si trovava in vacanza con un gruppo di connazionali. Era l'ultima notte sotto il cielo italiano e, i due si erano forse appartati, in un luogo poco illuminato, dove potersi scambiare effusioni al chiarore delle stelle, dove poter godere di un po' di intimità. Erano stesi sui lettini di proprietà dello stabilimento, quando, all'improvviso, i quattro aggressori sono saltati fuori dal nulla e li hanno aggrediti.

Erano le 4 del mattino e a chiamare la polizia sono stati alcuni passanti che si erano accorti dei due ragazzi, i quali camminavano sanguinanti e sotto choc sul lungomare. Entrambi sono stati trasportati in ospedale e, per la ragazza è stato attivato il protocollo sanitario previsto in caso di violenza sessuale e l'assistenza psicologica.

"Un episodio grave e sconvolgente per la sua brutalità e bestialità", queste le parole usate dall'Amministrazione Comunale che, in aggiunta, esprime solidarietà e vicinanza per la coppia rendendosi disponibile, insieme con la cittadinanza intera, per qualsiasi tipo di supporto. Infatti, è in contatto con il questore Maurizio Improta per essere informata su di una vicenda, per la quale la città di Rimini chiede espressamente giustizia.

Analogamente, il proprietario dello stabilimento 130 "Chiara" si è detto dispiaciuto per quanto accaduto, ma - puntualizza - che Rimini è una città sicura e la spiaggia ha divieto d'accesso dall'1 alle 5.

Casi precedenti

Questo stupro riporta alla mente la terribile estate del 2015, quando si sono verificati tre casi di violenza sessuale, su quella stessa spiaggia e sempre di notte. Per tale motivo, la Questura di Rimini aveva provveduto ad istituire una task force anti-stupri per pattugliare e tenere sotto controllo sia i lidi sia il lungomare.

Il primo caso di violenza risale alla notte di Ferragosto del 2015: una ragazza ventenne milanese è stata violentata in spiaggia da un senegalese di 27 anni, residente a Novara, con regolare permesso di soggiorno.

è stato arrestato. Il secondo caso, sempre in quello stesso giorno, vede coinvolta una ventiquattrenne del posto: è stata aggredita, ma riesce a sottrarsi dalle grinfie del giovane, un marocchino di 39 anni, arrestato anche lui.

L'ultimo caso, infine, verificatosi il 19 agosto, ha come protagonista una turista di nazionalità tedesca di 19 anni: è stata trovata in uno stato semicosciente, la ragazza racconta lo stupro, ma non nel dettaglio. L'autore non è stato ancora identificato.