'Un americano a roma' ha seminato panico e messo in allerta i servizi di sicurezza. Non era Alberto Sordi, alias Ferdinando Mericoni nell'omonimo film, pronto a gettarsi dal Colosseo pur di avere la cittadinanza americana. I tempi della spensieratezza come della dolce vita sono tramontati da un pezzo. Si è trattato di un "buontempone" yankee di 37 anni in visita alla Città Eterna: è stato denunciato ieri per violazione del divieto di sorvolo e procurato allarme. Ha avuto un'iniziativa che in epoca di minaccia terroristica permanente, ha creato problemi e allertato le forze dell'ordine.

Ha sollevato in volo e pilotato un drone in pieno centro storico, su piazza della Rotonda sopra al Pantheon. Il giorno prima, un altro piccolo drone aveva volato su San Pietro.

Drone a stelle e strisce

Forse voleva immortalare il suo passaggio a Roma con una bravata indimenticabile o testare l'efficienza della security nostrana. Fatto sta che un turista americano "armato" di un piccolo drone, strumento tanto innocuo quanto potenzialmente offensivo, ha pensato bene di farlo alzare in volo e pilotarlo sui cieli "blindatissimi" del centro storico su cui vige il divieto di sorvolo. Ad avvistarlo sono stati i carabinieri che prestano servizio davanti al Senato della Repubblica e i militari dell'Esercito impegnati nell'operazione "Strade sicure".

Scattata la procedura d'intervento, le forze dell'ordine sono riuscite a rintracciare l'americano, a far atterarre il drone e hanno portato il turista in caserma dove è stato denunciato. Chi infranga il divieto, secondo gli articoli del codice della navigazione e penale, può essere punito con la reclusione fino a due anni, e con la multa fino a euro 516,00.

Il quadricottero con radiocomando è stato sequestrato. Il turista aveva montato sull'apparecchio una telecamera, a sentir lui per fare riprese dall'alto, ignaro che i tempi in cui viviano non consentono azioni fai da te, tantomeno di questa specie. Si è trattato solo di una "innocente bravata", ha detto mortificato in caserma.

Altro velivolo su San Pietro

Giusto il giorno prima, un altro drone era stato visto volteggiare nella "no fly zone", nel punto di massima allerta, in area vaticano dove massimo è lo stato di allerta. Il drone sarebbe atterrato in un piccolo quadrilatero compreso tra Borgo Pio, Borgo Angelico, Porta Angelica e via del Mascherino, a pochi metri da piazza San Pietro. Ma è giallo su dove sia finito, non è ancora stato trovato. Subito sono scattati controlli e misure antiterrorismo in un estate di altissima tensione, specie dopo l'attacco del commando dei terroristi ragazzini jihadisti a Barcellona e le minacce terroristiche all'Italia dei giorni scorsi. L'elicottero della polizia ha sorvolato la zona alla ricerca del proprietario del mezzo, un piccolo velivolo di tipo commerciale, ma senza esito.

L'allarme era scattato alle 6 quando era stato notato volare a corso Rinascimento, al centro di Roma.

Pronti a difendere il Papa

Christoph Graf, il 35esimo comandante della Guardia Svizzera pontificia, ostenta calma. In un'intervista al portale cattolico svizzero Cath.ch ha riferito che un attacco a Roma potrebbe essere solo una questione di tempo. Ma le guardie svizzere sono pronte ad affrontare qualsiasi minaccia, anche terroristica. Nel frattempo è bene che turisti, o chicchessia, si astengano da "goliardate" di ogni sorta.