Una "promessa" già fatta, ora rinnovata. Dopo l'attentato terroristico di Barcellona, e gli attacchi in Russia e in Finlandia ugualmente rivendicati, l'Isis torna a farsi sentire: presto colpirà l'Italia, finora risparmiata. Lo rende noto il sito statunitense 'site' che monitora l'attività dell'estremismo islamico on line. Proprio ieri il Viminale ha comunicato di aver espulso dal territorio nazionale 3 estremisti. A Milano sono stati rafforzati sbarramenti in punti cruciali, e in altre città italiane sono allo studio nuove barriere anticarro di tipo new jersey.

L'ultima minaccia dell'Isis: pronti a colpire l'Italia

A dare notizia dell'ultima minaccia del califfato nero, è "Site", un portale che si occupa di monitorare e intercettare le attività della propaganda jihadista sul Web e che ieri ha comunicato i piani dei terroristi islamici dopo la strage di Barcellona. Un account sulla piattaforma Telegram, riconducibile al sedicente stato islamico, annuncia che il prossimo obiettivo sarà l'Italia.

Dopo Parigi, Bruxelles, Londra, Berlino, Stoccolma, Manchester, sotto tiro sarebbe il nostro paese. Non è la prima volta che i jihadiasti ci minacciano, tutt'altro.

Tra le tante minacce, nel 2015, via hastag c'era stato l'avvertimento: "Stiamo arrivando a Roma", sempre riferito da Site. A gennaio scorso, era stata indicata come azione finale della "guerra santa" la conquista di Roma.

Site, un portale 'discusso'

Il portale, fondato nel 2002, è diretto da Rita Katz, un'ebrea irachena figlia di una spia israeliana torturata e fatta impiccare su pubblica piazza da Saddam Hussein. Site, acronimo di Search for International Terrorist Entities, finanziato da agenzie federali e gruppi economici privati, ha un pacchetto clienti di governi, agenzie di sicurezza e media internazionali. Secondo alcuni sarebbe cassa di risonanza dell'Isis volta a creare continui "spauracchi": una macchina da guerra filo-israeliana che mirerebbe a far bruciare l’intero Medio Oriente in guerre sanguinarie.

Tre estremisti espulsi

Per il ministro dell'Interno, Marco Minniti, prioritaria resta l'espulsione di soggetti pericolosi. Ieri sono stati rimpatriati due marocchini e un siriano che avevano esultato dopo gli attacchi jihadisti di Stoccolma e Manchester. Il più giovane di 31 anni, intercettato nel 2016 in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato islamico, è stato fermato a luglio dai carabinieri di Alessandria per il furto di un minibus. L'altro, un 38enne, si è radicalizzato in carcere dove, ad aprile, ha esultato dopo la strage di Stoccolma. Il terzo espulso è un siriano, arrestato per aver inneggiato alla jihad dopo l'attacco di Manchester. A Torino, altri cinque extracomunitari, tutti giovanissimi, tra 19 e 21 anni, come i componenti del commando di Barcellona, sono stati espulsi dal prefetto per "indole violenta e criminale".

Dall'inizio dell'anno, in sette mesi e mezzo sono 70 le persone espulse dall'Italia

L'Italia si 'blinda', nuove misure di sicurezza

Da Milano a Napoli, l'Italia si blinda. Il ministro Minniti esclude di militarizzare le città. Ma, come disposto nella riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza convocato dopo l'attentato di Barcellona, a Roma, Napoli, Firenze si sta valutando di installare new jersey e moduli antisfondamento nei punti strategici per impedire l'accesso a van e mezzi pesanti. Ieri a Milano sono state collocate nei dintorni di piazza Duomo e all’ingresso della galleria Vittorio Emanuele nuove barriere di cemento armato. Nella lista delle priorità, anche controlli più accurati agli autonoleggi.