Nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, quella ragazzina di dodici anni non ha più riaperto gli occhi dopo essere stata stata sedata e sottoposta all'intervento chirurgio che avrebbe dovuto sistemare la sua frattura al femore.

Ipotesi sulla morte

La causa: un'ipertermia maligna, una grave febbre, che ha raggiunto i 44 gradi (un fenomeno infiammatorio improvviso e acuto). L'ipertermia maligna è usualmente una malattia rara (uno su diecimila bambini, uno su cinquantamila adulti ne sono colpiti, con una mortalità solitamente bassa, del 5%), causata da una mutazione genetica (il gene RYR1, q12-13 posizionato sul cromosoma 19), che si scatena solo quando vengono utilizzati alcuni farmaci tipici dell'anestesia; il gene controlla in parte i muscoli scheletrici tramite un recettore -rianodina- adibito al rilascio di calcio.

Col gene mutato si ha la perdita del controllo di questo recettore, in presenza di alcuni farmaci, e quindi un rilascio massiccio e indomabile di calcio che provocano la rottura delle cellule del muscolo scheletrico (rabdomiolisi). La principale causa di ipertermia maligna è pertanto la somministrazione di farmaci anestetici detti "trigger", poiché innescano la malattia. I farmaci per anastesia in questione sono gas alogenati, ad esempio: l'alotano, il desflurano, l'isoflurano, l'enflurano.

Si è pensato subito all'ennesima negligenza medica, i medici avrebbe dato un farmaco per l'anestesia senza prima controllare la storia clinica della ragazza, così la procura di Bari ha già aperto un'indagine (attualmente a carico di ignoti) per omicidio colposo.

La vittima e l'incidente

Telebari descrive la vittima: la dodicenne era di origini colombiane, adottata da una coppia italiana quando aveva 6 anni. Ieri, nel tardo pomeriggio, accidentalmente inciampa e cade brutalmente, spezzandosi il femore nell'impatto. Prima i genitori l'avevano accompagnata al Policlinico di Bari, ma poi dopo gli accertamenti l'avevano indirizzata d'emergenza al reparto di ortopedia pediatrica nell'ospedale Giovanni XXIII.

La magistratura sta cercando di capire cosa abbia causato l'ipertermia. La pm che ha preso in mano l'indagine, Bruna Manganelli, sta vagliando le cartelle cliniche e le dichiarazioni dei chirurgi, a seguito della retata dei carabinieri in per prendere il materiale necessario.

Sta decidendo se iscrivere i medici al registro degli indagati, ma ha già dato il via per procedere all'autopsia.