"Mi ha chiesto lei di salire in casa": svolta nelle indagini sul presunto stupro delle due ragazze americane di 19 e 21 anni, nella notte tra il 6 e il 7 settembre a Firenze per cui ci sono due Carabinieri indagati. A sorpresa, ieri, uno di loro si è presentato in Procura ammettendo di aver avuto con una delle due un rapporto sessuale: "Sì è vero, lo ho avuto, ma è stato consenziente". La studentessa era riuscita a scattare una foto di nascosto nel momento dell'abuso e l'ha consegnata agli inquirenti molto prima che il carabiniere scegliesse di presentarsi dal magistrato.

Intanto i due militari sono stati sospesi in via precauzionale dal servizio.

Una foto, indizio grave

L'importante novità, rivelata dal Corriere della Sera è la foto che una delle due studentesse è riuscita a scattare al militare di nascosto mentre abusava di lei e che ha consegnato in procura, prima che l'uomo decidesse di parlare. Nell'immagine, rilevante anche perché è sovraimpressa l'ora in cui è stata scattata, si vede parte del corpo dell'uomo e sono riconoscibili sia la fondina con la pistola, che la divisa.

Dichiarazioni spontanee

Tra i due carabinieri che venerdì notte hanno caricato a bordo dell'auto di servizio le due ventenni americane offrendole un passaggio a casa, a comparire davanti al pm che sta conducendo l'indagine, Ornella Galeotti, è stato il capopattuglia.

Il militare, 45 anni, 20 dei quali in servizio nell'Arma, sposato con figli, evidentemente di fronte a indizi pesanti, ha scelto una precisa linea difensiva: nelle due ore in cui si è trattenuto in procura, assistito dal suo legale, ha ammesso il fatto, il rapporto sessuale c'è stato, ma ha respinto le gravi accuse nei suoi confronti: non si è trattato di uno stupro, ma di un rapporto consenziente tra lui e una delle due ragazze.

"Non c'è stata nessuna violenza, la ragazza non era ubriaca, o almeno io non me ne sono accorto", ha dichiarato. "Ha voluto chiarire la sua posizione il prima possibile", ha spiegato Cristina Menichetti, l'avvocato che lo difende. Il collega più giovane, anche lui iscritto nel registro degli indagati, deve ancora essere ascoltato.

La scientifica ha raccolto reperti biologici sui vestiti delle ragazze, nell'androne e nell'ascensore del palazzo dove abitavano a Firenze e dove sarebbe accaduta la violenza. La prova del Dna sarà decisiva.

Il legale delle studentesse: 'Sono provate e sconvolte'

Gabriele Zanobini, legale della studentessa più giovane, ha detto che le ragazze sono ancora sotto choc. Si fidavano di quei carabinieri che sembravano gentili, poi l'incubo. Non hanno gridato perché avevano paura di quegli uomini armati. Secondo le indicazioni che le scuole americane danno alle loro studentesse in Italia, le era stato esplicitamente detto che dovevano fidarsi di polizia e carabinieri. "Ex post, questo avvertimento suona paradossale", dice l'avvocato che ha sottolineato come ci siano le aggravanti della minorata difesa, per via dell'inferiorità fisica e psichica delle due ragazze che avevano bevuto e fumato come accertato dai test in ospedale, ma anche l'abuso di potere e la violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione, come era nel caso dei militari in servizio.

In merito a una presunta assicurazione antistupro, il legale ha chiarito che non le studentesse no la avevano, ma solo una generica polizza per furti e rapine.

Al riparo fuori Firenze

Le due ragazze hanno lasciato il capoluogo toscano e sono state trasferite lontano dai clamori in una struttura protetta. La 21enne è in compagnia dei genitori, arrivati dagli Usa ieri. La 19 enne sta con alcuni parenti, in attesa dell'arrivo dei genitori la prossima settimana, uragano permettendo.